Festa dell’Assunzione di Maria

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Il Figlio di Dio ha preso la sua “carne”, la sua umanità concreta e terrena dalla Vergine Maria. Dio ha assunto da Lei il corpo umano per entrare nella nostra condizione mortale.

A sua volta, alla fine dell’esistenza terrena, il corpo della Vergine è stato assunto in cielo da parte di Dio e fatto entrare nella condizione celeste.

E’ una sorta di scambio, in cui Dio ha sempre la piena iniziativa, ma, in un certo senso, ha anche bisogno di Maria, del “sì” della creatura, della sua carne, della sua esistenza concreta, per preparare la materia del suo sacrificio: il corpo e il sangue, da offrire sulla Croce quale strumento di vita eterna e, nel sacramento dell’Eucaristia, quale cibo e bevanda spirituali.

Ciò che è accaduto in Maria, vale, in altri modi, ma realmente, anche per ogni uomo e ogni donna, perché ad ognuno di noi Dio chiede di accoglierlo, di mettergli a disposizione il nostro cuore e il nostro corpo, la nostra intera esistenza, la nostra carne, perché Egli possa abitare nel mondo.

Ci chiama ad unirci a Lui nel sacramento dell’Eucaristia, Pane spezzato per la vita del mondo, per formare insieme la Chiesa, il Suo Corpo storico.

E se noi diciamo sì, come Maria, anzi nella misura stessa di questo nostro “sì”, avviene anche per noi e in noi questo misterioso scambio: veniamo assunti nella divinità di Colui che ha assunto la nostra umanità.

L’Eucaristia è il mezzo, lo strumento di questo reciproco trasformarsi, che ha sempre Dio come fine e come attore principale: Lui è il Capo e noi le membra, Lui la Vite e noi i tralci.

Chi mangia di questo Pane e vive in comunione con Gesù lasciandosi trasformare da Lui e in Lui, è salvato dalla morte eterna: certamente muore come tutti, partecipando anche al mistero della passione e della croce di Cristo, ma non è più schiavo della morte, e risorgerà nell’ultimo giorno, per godere la festa eterna con Maria e con tutti i Santi.

Questo mistero, questa festa di Dio incomincia quaggiù: è mistero di fede, di speranza e di amore, che si celebra nella vita e nella liturgia, specialmente eucaristica, e si esprime nella comunione fraterna e nel servizio per il prossimo.

Preghiamo la Vergine Santa, affinché ci aiuti a nutrirci sempre con fede del Pane di vita eterna per sperimentare già sulla terra la gioia del Cielo.

Con San Bernardo, mistico cantore della Vergine Santa, così la invochiamo:

 “Ti preghiamo, o benedetta, per la grazia che tu trovasti, per quelle prerogative che tu meritasti, per la Misericordia che tu partoristi, fa’ che colui che per te s’è degnato di farsi partecipe della nostra miseria ed infermità, grazie alla tua preghiera, ci faccia partecipi delle sue grazie, della sua beatitudine ed eterna gloria, Gesù Cristo, Figlio tuo, Signore nostro, il quale è sopra tutte le cose, Dio benedetto nei secoli dei secoli.

Amen”

(Benedetto XVI)