Domenica 19 settembre: GIORNATA PER IL SEMINARIO

238

«Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò»

 Carissimi fedeli, la Giornata per il Seminario richiama la nostra attenzione verso tutti coloro che si stanno preparando al ministero sacerdotale. Li vogliamo affidare al Signore nei loro cammini formativi con la nostra affettuosa vicinanza e la stima per la scelta coraggiosa che li prepara ad essere uniti in modo particolare alla carità di Gesù, buon pastore.

Al termine e in continuità con l’Anno Sacerdotale, proposto da Papa Benedetto XVI, è la figura di san Carlo Borromeo a sostenere la nostra preghiera e la nostra riflessione, nella ricorrenza del quarto centenario della sua canonizzazione.

Vogliamo lasciarci attrarre dall’ideale di santità che si è irradiato nei diversi ambiti della sua illuminata azione pastorale. In particolare, considerando la sua vita, sono a tutti noti la sua premura per formazione del clero e il suo intenso amore per il Seminario.

Fu lui, infatti, a volerlo, non senza difficoltà e resistenze, in una stagione ecclesiale complessa, di grandi sconvolgimenti, ma insieme di straordinaria  fioritura di vita cristiana. Soprattutto è la sua originalissima esperienza di “discepolo” a suggerire le nostre considerazioni.

È questa la radice buona, vivificata dalla grazia, dalla quale si sono sprigionati quei frutti spirituali e pastorali duraturi che in qualche modo persistono nella vita della nostra Diocesi e del nostro Seminario.

I suoi biografi narrano di un giovane S. Carlo colmo di onori e di rendite, e tuttavia colto, serio, impegnato e attento alle domande fondamentali della vita, come alle esigenze radicali di un’esistenza autenticamente evangelica.

Viene alla mente lo straordinario racconto dell’uomo ricco che corse incontro a Gesù e si gettò in ginocchio davanti a lui (Mc 10,17-22). «Che cosa devo fare? Quale pienezza vado cercando?». Questi erano i pressanti interrogativi  che invadevano il cuore di quel giovane.

Certo, non molto lontano da questi termini si era presentata la stessa domanda anche per il giovane Carlo Borromeo e con lui, ancora oggi, si ripropone per molti giovani.

«Vieni e seguimi»: è la risposta di Gesù.

Ma essa, come lascia intendere l’evangelista Marco, si può udire chiaramente solo nello spazio accogliente del suo sguardo amoroso: «Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò»

Solo in questo sguardo si può comprendere la bellezza e la forza del suo invito, nonostante le inevitabili situazioni di turbamento, di confusione interiore, di instabilità e incertezza circa il futuro che caratterizzano questa nostra stagione di vita. Rimanere in questo sguardo significa concretamente dimorare nella grazia della preghiera, nella contemplazione del dono di Gesù Crocifisso.

Carissimi, Gesù non si stanca mai di volgere il suo sguardo di amore ad ogni persona, chiamandola a diventare suo discepolo. Insieme, però, propone ad alcuni una scelta particolare: diventare trasparenza viva e luminosa della sua azione e della sua parola. In questo modo, chi è chiamato al ministero non si sostituisce al Signore, ma riconduce continuamente tutto e tutti a Lui, diventando così un pastore buono, a Sua immagine.

A partire da questa indicazione mi rivolgo con tanta fiducia ai giovani, perché si lascino incontrare dal Signore, siano attenti alla sua presenza e alla sua proposta, si lascino affascinare e conquistare dal suo amore.

Come per il giovane ricco, il Signore Gesù li chiamerà a scelte esigenti, nelle quali però potranno sperimentare la sua amorevole presenza e, in essa, la risposta più vera al desiderio profondo, nascosto negli interrogativi del loro cuore.

D’altra parte, come vorrei che tutti i presbiteri e coloro che sono in cammino verso il ministero ordinato si lasciassero attrarre da Gesù e fossero appassionati portatori di questo amore alle comunità loro affidate!

Carissimi fedeli, preghiamo per tutti i nostri presbiteri e per coloro che si stanno incamminando verso il ministero sacerdotale, perché siano sempre gioiosi della loro risposta quotidiana al Signore, come lo furono i discepoli nell’incontrare il Signore risorto: «E i discepoli gioirono al vedere il Signore» (Gv 20,20).

Per questo invito ogni comunità cristiana e ogni singolo fedele a vivere intensamente le scelte della preghiera per le vocazioni.

Viviamo nella certezza che il Signore non ci farà mancare nuovi presbiteri, contenti del loro “sì”, testimoni fedeli e annunciatori generosi di Cristo risorto, portatori del suo Vangelo di salvezza ad ogni uomo che incontreranno.

Nella paterna intercessione di san Carlo, il Signore ci benedica tutti!

(Dal messaggio del Cardinale Dionigi Tettamanzi per la Giornata del Seminario 2010)