Il Natale del Signore

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Talvolta mi chiedo perché questa fiducia nel Cristo, che viene a illuminare la nostra notte, sia per me così essenziale: ho capito che risale a un’esperienza dell’infanzia.

Durante il tempo che precedeva il Natale passavo lunghi momenti davanti al presepio a guardare la Madonna e, ai suoi piedi, il neonato. Un’immagine così semplice segna la vita. Permette, diventati adulti, di cogliere che, attraverso il Cristo, Dio stesso è venuto in mezzo a noi.

La notte di Natale andavamo in chiesa.

Quando avevo cinque o sei anni abitavamo in un paesino in montagna e bisognava camminare nella neve. Poiché ero il più giovane, mio papà mi teneva per mano. La mamma, mio fratello maggiore e le mie sette sorelle ci seguivano.

Mio padre mi indicava nel cielo aperto la stella dei pastori che gli stessi Magi avevano visto.

Quelle immagini mi ritornano in mente quando si legge il testo dell’apostolo Pietro dove scrive: “Guardate a Cristo come luce che brilla nella notte, finché non splenda il giorno e non si levi nei vostri cuori la stella del mattino” (2 Pietro 1,19).

Una pianta che non è rivolta verso la luce intristisce.

Un credente che si soffermasse sulle ombre potrebbe far crescere dentro di sé la fiducia del cuore?

Sconvolgimento del Vangelo nelle nostre vite: per mezzo dell’opera dello Spirito Santo, il Cristo raggiunge ciò che inquieta la nostra vita.

Raggiunge l’irraggiungibile, a tal punto che le oscurità possono essere rischiarate dalla sua presenza.

Quando la notte si fa densa, il suo amore è un fuoco. Esso riaccende ciò che rimane rosseggiante sotto la cenere.

Potrai anche tu preparare a molti altri le vie di Cristo Signore, accendere un fuoco nelle notti dell’umanità.

Così, rinunciando a guardare indietro, corri sulle tracce di Gesù Cristo. Egli ti conduce su di un cammino di luce.

“Io sono la luce del mondo”, perciò anche voi siete: “La luce del mondo”.

Sai bene che Gesù Cristo è venuto per tutti, non soltanto per alcuni; risorto e vivente è unito senza eccezione a ogni essere umano.

Dio ha deposto in te questa cattolicità del cuore.

Lascerai quindi che per la grazia del Natale dentro di te cresca una vita interiore che non ha né inizio né fine?

In essa raggiungi le porte della gioia evangelica. In essa affondano le radici della solidarietà umana.

Rendere la terra abitabile per tutti, vicini e lontani, ecco una delle belle pagine del Vangelo del Natale che potrai scrivere con la tua vita.

(Frère Roger Schutz)