VIENI A SALVARCI!

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 Il Figlio di Maria Vergine nasce per tutti noi, è il Salvatore di tutti.

Così lo invoca un’antica antifona liturgica: «O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio!».

Questo significa il nome di quel Bambino, il nome che, per volere di Dio, gli hanno dato Maria e Giuseppe: si chiama Gesù, che significa “Salvatore”.

Egli è stato inviato da Dio Padre per salvarci soprattutto dal male profondo, radicato nell’uomo e nella storia: quel male che è la separazione da Dio, l’orgoglio presuntuoso di fare da sè, di mettersi in concorrenza con Dio e sostituirsi a Lui, di decidere che cosa sia bene e male, di essere il padrone della vita e della morte.

Questo è il grande male, il grande peccato da cui noi uomini non possiamo salvarci se non affidandoci all’aiuto di Dio, se non gridando a Lui: «Vieni a salvarci!».

Il fatto stesso di elevare al Cielo questa invocazione, ci pone già nella giusta condizione, ci mette nella verità di noi stessi: noi infatti siamo coloro che hanno gridato a Dio e sono stati salvati.

Dio è il Salvatore, noi quelli che si trovano nel pericolo. Lui è il medico, noi i malati.

Riconoscerlo, è il primo passo verso la salvezza, verso l’uscita dal labirinto in cui noi stessi ci chiudiamo con il nostro orgoglio.

Alzare gli occhi al Cielo, protendere le mani e invocare aiuto è la via di uscita. Perciò rivolgiamoci al Bambino di Betlemme, al Figlio della Vergine Maria e diciamo: «Vieni a salvarci!»

Benedetto XVI