La Luce del mattino di Pasqua

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GESÙ CRISTO SCOPERCHIA IL SEPOLCRO e CI DONA LA VITA ETERNA!

La rievocazione della Pasqua di Cristo è viva, ardente, e suscita intensa gioia in tutti noi.

Incomincia da quel che avvenne dopo la Crocifissione e la Morte del Signore, con l’affrettata deposizione del Corpo nel sepolcro nuovo.

Segue il primo pellegrinaggio delle donne all’alba della Domenica; l’attonito sguardo al Sepolcro aperto e all’Angelo sfolgorante di luce, che dà il grandioso annuncio; la sollecita corsa di Pietro e di Giovanni, che ricevono la strabiliante conferma; le prime apparizioni di Gesù: ai discepoli di Emmaus e agli Undici nel Cenacolo; l’incontro con Maria Maddalena.

Un succedersi di stupende rivelazioni, dirette a rinsaldare sempre più il convincimento, sino allora parziale e dubbioso, di quanti avevano ascoltato Gesù.

Si può affermare che alla sera di quel giorno beato, il più solenne della storia, nacque il sentimento, lo stato d’animo, la certezza che noi chiamiamo fede.

Dunque è risorto. È vero quanto aveva predetto. Nessuna esitazione, perciò.

È Lui, Gesù, il Messia, il Redentore del mondo! Tale convincimento trasforma, ormai, i seguaci del Risorto da timidi in forti, da discepoli in apostoli.

Saranno, domani, i garanti della Resurrezione.

La Resurrezione di Cristo interessa anche noi? Certissimamente. Noi tutti siamo compresi in quel massimo prodigio e come avvolti dalla sua luce.

Fra i battezzati, i cristiani e il Cristo esiste un rapporto arcano, ma vivo e vero, che ha mutato sostanzialmente gli esseri umani, e li ha introdotti al Mistero della Resurrezione.

Col Battesimo il Signore ha infuso in ogni suo seguace il principio, il seme di una nuova vita, la Sua, che ci porterà al Paradiso. Ed ecco il dono incomparabile. Avviene un reale innesto della vita di Cristo in noi e ci fa entrare nel circuito divino della sua energia e della sua forza. Siamo vivificati da Lui, insieme risuscitati, come dice S. Paolo. E perciò: “Se siete risuscitati con Cristo, cercate le cose dell’alto, gustate le cose superne, non quelle della terra”.

Sentirci quindi cristiani, cioè appartenenti a Cristo, è l’insigne risultato della Resurrezione.

Contempleremo, nella nostra anima, il grande cielo aperto su di noi, cioè la speranza, la certezza anzi, di ciò che Gesù ha portato con la sua Resurrezione: la vita eterna.

(Papa Paolo VI)