I BAMBINI della PRIMA COMUNIONE domandano Papa BENEDETTO XVI risponde

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► «Quale ricordo hai della tua prima Comunione?»

Mi ricordo bene il giorno della mia Prima Comunione: una domenica del 1936. Un giorno di sole, la chiesa, la musica, erano tante le belle cose delle quali mi ricordo. Ma nel centro dei miei ricordi gioiosi sta questo pensiero: avevo capito che Gesù era entrato nel mio cuore, aveva fatto visita proprio a me. Questo è un dono di amore che vale più di tutto il resto che può essere dato dalla vita.

Avevo 9 anni, avevo capito che cominciava una nuova tappa della mia vita e che era importante rimanere fedele a questo incontro.

Ho promesso al Signore, per quanto potevo: “Io vorrei essere sempre con te” e l’ho pregato: “Ma sii soprattutto tu con me“.

E così sono andato avanti nella mia vita.

La gioia della Prima Comunione era l’inizio di un cammino fatto insieme con Gesù.

Spero che, anche per tutti voi, la Prima Comunione sia l’inizio di un’amicizia per tutta la vita con Gesù, inizio di un cammino insieme, perché andando con Gesù andiamo bene e la vita diventa buona.

► «La catechista mi ha detto che Gesù è presente nell’Eucaristia. Ma come? Io non lo vedo!»

Sì, non lo vediamo, ma ci sono tante cose che non vediamo e che esistono e sono essenziali. Per esempio, non vediamo la nostra intelligenza eppure abbiamo l’intelligenza. Non vediamo la nostra anima e tuttavia esiste e ne vediamo gli effetti, perché possiamo parlare, pensare, decidere. Tante cose profonde, che sostengono realmente la vita e il mondo, non le vediamo, ma possiamo vederne e sentire gli effetti. Così anche il Signore risorto non lo vediamo con i nostri occhi, ma vediamo che dove è Gesù, gli uomini cambiano, diventano migliori. Si crea una maggiore capacità di pace, di riconciliazione. Quindi, non vediamo il Signore stesso, ma vediamo gli effetti: possiamo capire che Gesù è presente. Andiamo dunque incontro a questo Signore invisibile, ma forte, che ci aiuta a vivere bene.

«Ci dicono che è importante andare a Messa alla domenica. Ma spesso i genitori non ci accompagnano perché alla domenica dormono, o lavorano o andiamo a trovare i nonni. Puoi dire loro una parola perché capiscano che è importante andare a Messa insieme, ogni domenica?»

Con grande amore e rispetto per i genitori che hanno tante cose da fare, tuttavia, con il rispetto e l’amore di figli, si può dire: cara mamma, caro papà, sarebbe così importante per noi incontrarci con Gesù. Questo ci arricchisce, porta un elemento importante alla nostra vita. Insieme troviamo un po’ di tempo. In una parola, direi loro: “Capite che questo non è importante solo per me, non lo dicono solo i catechisti, è importante e sarà una luce della domenica per tutta la nostra famiglia“.

► «A cosa serve andare alla Santa Messa e ricevere la Comunione per la vita di tutti i giorni?»

Serve per trovare il centro della vita. Noi viviamo in mezzo a tante cose. E le persone che non vanno in chiesa non sanno che a loro manca proprio Gesù. Sentono però che manca qualcosa nella loro vita. Se Gesù resta assente dalla mia vita, mi manca una guida, manca un’amicizia essenziale, mi manca una gioia importante, manca la forza di crescere come uomo.

Non vediamo subito l’effetto dell’essere con Gesù quando andiamo alla Comunione; ma lo si vede col tempo.

Come anche, al contrario, nel corso degli anni, si sentirà sempre più l’assenza di Gesù.

È importante, anzi, fondamentale, nutrirsi di Gesù nella Comunione.

È Lui che ci dà la luce, ci offre la guida di cui abbiamo bisogno per la nostra vita.

► «Puoi spiegarci cosa voleva dire Gesù quando diceva a chi lo seguiva: “Io sono il pane della vita”»?

Oggi abbiamo  una cucina raffinata, ricca di cibi, ma nelle situazioni più semplici il pane è il fondamento della nutrizione. Come abbiamo bisogno di nutrirci corporalmente per vivere, così anche l’anima in noi, ha bisogno di nutrirsi. Siamo persone pensanti con una volontà, un’intelligenza, e dobbiamo nutrire anche lo spirito, perché possa vivere e maturare.

Quindi, se Gesù dice “io sono il pane della vita“, vuol dire che Gesù stesso è il nutrimento della nostra anima.

Abbiamo bisogno di questa amicizia di Dio, che ci aiuta a prendere le decisioni giuste.

Con altre parole, Gesù ci nutre così che diventiamo realmente persone mature e la nostra vita diventa buona.

Davanti a Gesù nel Pane Eucaristico riconosciamo che Gesù è mio Signore, che Gesù mi mostra la via da prendere per vivere bene, così gli posso dire: «io sono tuo e ti seguo, non vorrei mai perdere questa amicizia, questa comunione con te, ti prego sii anche tu sempre con me».