26 Ottobre – Giornata Missionaria Mondiale

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Nella Diocesi di Milano la Giornata Missionaria Mondiale si celebrerà domenica 26 ottobre.

 SABATO 25 OTTOBRE: in Duomo a Milano VEGLIA MISSIONARIA DI PREGHIERA

Per i GIOVANI e per tutti coloro che desiderano partecipare comunitariamente la partenza sarà alle ore 19.00 stazione Metropolitana di Cassina de’ Pecchi


Così parla PAPA FRANCESCO

Oggi c’è ancora moltissima gente che non conosce Gesù Cristo. Rimane perciò di grande urgenza la missione ad gentes, a cui tutti i membri della Chiesa sono chiamati a partecipare, in quanto la Chiesa è per sua natura missionaria: la Chiesa è nata “in uscita”.

La Giornata Missionaria Mondiale è un momento privilegiato in cui i fedeli dei vari continenti si impegnano con preghiere e gesti concreti di solidarietà a sostegno delle giovani Chiese nei territori di missione.

Si tratta di una celebrazione di grazia e di gioia.

Di grazia, perché lo Spirito Santo, mandato dal Padre, offre saggezza e fortezza a quanti sono docili alla sua azione. Di gioia, perché Gesù Cristo, Figlio del Padre, inviato per evangelizzare il mondo, sostiene e accompagna la nostra opera missionaria.

Il Padre è la fonte della gioia. Il Figlio ne è la manifestazione, e lo Spirito Santo l’animatore.

La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento.

Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. L’umanità ha grande bisogno di attingere alla salvezza portata da Cristo. I discepoli sono coloro che si lasciano afferrare sempre più dall’amore di Gesù per essere portatori della gioia del Vangelo.

Tutti i discepoli del Signore son chiamati ad alimentare la gioia dell’evangelizzazione.

La Giornata Missionaria Mondiale è anche un momento per il proprio personale contributo economico quale segno di un’oblazione di se stessi, prima al Signore e poi ai fratelli, perché la propria offerta materiale diventi strumento di evangelizzazione di un’umanità che si costruisce sull’amore. “Dio ama chi dona con gioia” (2 Cor 9,7).


Così parlò PAPA PAOLO VI nel 1966
(beatificato lo scorso 19 ottobre)

Non si può rimanere indifferenti di fronte ai problemi, alle difficoltà della Chiesa Missionaria nel mondo, e a quanti, sacerdoti, religiosi e laici, immensa falange sulle prime linee dell’apostolato, si dedicano con vero eroismo quotidiano alla diffusione della Buona Novella, e alla elevazione spirituale e anche materiale, civile e sociale dei fratelli di altra lingua e di altra civiltà.

Il loro esempio deve spronare l’intera famiglia cattolica a prendere sempre maggiore coscienza del proprio dovere di collaborazione missionaria.

Il Concilio Ecumenico l’ha messo efficacemente in luce: infatti ogni figlio della Chiesa è missionario per vocazione battesimale, né potrebbe sottrarsi a questo dovere senza mancare alle esigenze della sua vita soprannaturale. Inoltre, nessuno nella Chiesa è tanto piccolo e povero da non poter portare, secondo la propria condizione, il suo contributo alla costruzione del Regno di Dio sulla terra.

Consapevoli dunque delle nostre povere possibilità, ma forti della fiducia in Dio e della presenza di Cristo nella sua Chiesa, desideriamo raccogliere la Cristianità in una sola preghiera unanime, solidale e simultanea per l’avvento del Regno di Dio.

La Giornata Missionaria non è che un riassunto della «missione» stessa della Chiesa: rendere visibile per mezzo della carità fraterna l’Amore invisibile del Padre che è nei Cieli.

Ecco dunque che la Giornata si trasforma in una immensa e simultanea presentazione dell’Amore infinito di Dio a tutto il mondo, ricordando ai «figli di Dio», che sono nella sua casa, il dovere della collaborazione col Padre per la salvezza dei fratelli che ne sono fuori.

Ecco lo spettacolo della carità materiale, che in tutto il mondo, per mezzo delle diocesi, delle parrocchie, delle organizzazioni, delle varie iniziative, unisce i cristiani al sacrificio quotidiano, alle fatiche apostoliche, ai meriti dei Missionari

Non si può dormire sonni tranquilli, sapendo che molte anime resteranno lontane da Dio solo perché mancano ai missionari quegli aiuti materiali, che un nostro lievissimo sacrificio basterebbe a procurare; non si può godere dei pur mirabili progressi della vita economica e sociale, sapendo che migliaia di sofferenti, di denutriti, di affamati, tra cui predominano bambini innocenti, sono condannati alla morte mancando delle più elementari risorse, che abbondano, invece, per altri.

Il Concilio ha chiamato alla cooperazione missionaria tutti gli uomini di buona volontà: padri, madri, giovani, fanciulli, tutti li ha impegnati in questo dovere, che loro viene dall’essere cristiani, e sul quale saranno un giorno giudicati. La nostra voce oggi vi ripete quel grido: non rimanete insensibili!

Offrite la vostra preghiera, il vostro aiuto, il vostro interessamento, dimostrando la vitalità della vostra fede.

È la voce stessa di Cristo, a ricordarci essere fatto a Lui quanto sarà compiuto a favore dei più piccoli tra i fratelli. E, nel ripeterla, la voce di suo umile Vicario in terra trema di commozione al pensiero di tanto gravi necessità, ma anche gioisce della rispondenza che essa troverà in tanti cuori buoni e generosi.