11 gennaio: Battesimo del Signore – UNO SQUARCIO, PROVA DELL’AMORE DI DIO

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Quando Gesù ebbe ricevuto il battesimo da Giovanni nel fiume Giordano, usci dall’acqua e “vide squarciarsi i cieli” (Mc 1, 10). Questo realizza le antiche profezie.

C’è, infatti, una invocazione che la liturgia ci fa ripetere nel tempo di Avvento: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi!» (Is 63,19). Questo è il grido di un popolo sfiduciato, che sperimenta la lontananza di Dio dalla sua storia, un popolo che ha perso ogni prospettiva, che guarda verso il cielo e lo trova chiuso.

Se i cieli rimangono chiusi, il nostro orizzonte in questa vita terrena è buio, senza speranza.

Celebrando il Natale invece, la fede ancora una volta ci ha dato la certezza che i cieli si sono squarciati con la venuta di Gesù.

E nel giorno del battesimo di Cristo ancora contempliamo i cieli aperti. “Subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli” (Mc 1, 10). Quello squarcio è una prova di amore: i cieli pieni dell’amore di Dio per l’uomo non sono più capaci di contenerlo e si squarciano.

Gli uomini dalle difficoltà della loro storia, dalla fatica del vivere quotidiano, dal peccato che degenera per generare sofferenza, possono guardare al cielo e scoprire che non è più chiuso, lo squarcio del cielo ci permette di andare oltre le visuali ristrette della quotidianità, dei desideri spiccioli.

L’orizzonte che si è aperto è quello di un nuovo cielo e di una nuova terra.

Ogni speranza è possibile.

«Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Gesù riceve l’approvazione del Padre celeste, che l’ha inviato proprio perché accetti di condividere la nostra condizione, la nostra povertà.

Condividere è il vero modo di amare.

Gesù non si dissocia da noi, ci considera fratelli, condivide con noi, e così ci rende figli di Dio Padre, insieme con Lui. Questa è la rivelazione e la fonte del vero amore.

La manifestazione del Figlio di Dio sulla terra segna l’inizio del grande tempo della misericordia.

Con la nascita ed il battesimo di Gesù è dunque possibile vedere i cieli aperti. È stato possibile per i pastori di Betlemme, per i Magi, per il Battista, per gli Apostoli di Gesù, per santo Stefano, il primo martire, che esclamò: “Con-templo i cieli aperti!» (At 7,56). Ed è possibile anche per ognuno di noi, se ci lasciamo invadere dall’amore di Dio, che ci viene donato la prima volta nel Battesimo per mezzo dello Spirito Santo.

Lasciamoci invadere dall’amore di Dio! Questo è il grande tempo della misericordia!

Papa Francesco