Che niente sia più dato per scontato

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(da Avvenire del 22 marzo)

Avevamo ormai dato tutto per scontato: i rapporti familiari, le amicizie, le conoscenze, i  rapporti  di lavoro,  perché  erano  diventati  un bene commerciale. Avevamo dato per scontato che gli amici si possano abbracciare sempre. Anzi, avevamo dato talmente tanto per scontato che i familiari più stretti siano sempre a portata  di  mano,  che in fondo potevamo  usarli  un  po’ a nostro piacimento. Avevamo dato per scontato tante cose, forse l’essenziale. Un semplice saluto, una stretta di mano, un abbraccio, gesti del  quotidiano  che  costituiscono un patrimonio umano immenso. Avevamo dimenticato che abbracciare un anziano fa vivere e dona coraggio. Avevamo dimenticato che chiamare più sovente amici e cari può essere un fattore vitale. Avevamo dato per scontato che l’uomo riesca sempre a gestire rapidamente tutto, pensando che mentre alcuni soffrono altri possono andare a farsi l’aperitivo. Avevamo dimenticato il valore e il rispetto dovuto a chi di mestiere ha delle responsabilità sociali.

Avevamo dato per scontato che i negozi siano sempre lì pronti ad accoglierti per soddisfare ogni desiderio. Avevamo dato per scontato che  per  fare  una   giornata   piena di impegni e di incontri, abbiamo bisogno di una miriade di funzioni, di uomini e donne. Insomma, tutto per scontato, l’avevamo dato troppo facilmente, diciamolo e diciamocelo. Ma avevamo anche dato per scontato che per andare a Messa ci vuole un prete, in buona salute, e che ci vuole una chiesa aperta, e che ci vuole un popolo sano. Ma forse non lo avevamo dato per scontato perché, in fondo, non si sa se la liturgia sia poi così essenziale, dal momento che la Chiesa può per giusti motivi sospenderla. Avevamo dato per scontato che per vivere da cristiani la Santa Messa fosse essenziale (e questo in virtù  del cosiddetto precetto domenicale). E sia! Il precetto domenicale non verrà mai meno, ma non è assoluto nemmeno quello. Pochi invece sanno che santa Teresa d’Avila diceva che le si poteva togliere tutto, ma non l’orazione silenziosa.

Avevamo quindi dato per scontato cose essenziali che scontate non erano

E in quel mentre, un millesimo   di millimetro, un agente patogeno, un virus, grazie all’ “avevamo dato per scontato tante cose”, distrugge quei comportamenti che non solo davamo per scontati, ma che ormai ci annoiavano pure. Quell’impercettibile nemico ha messo in ginocchio l’infinitamente grande, il desiderio sempre più infinito di potenza umana di voler poter gestire tutto, di dare tutto per scontato, a partire dalle cose più semplici. L’infinitamente piccolo può perciò mettere in ginocchio l’infinitamente grande. Forse questo agente patogeno ci insegna che l’infinitamente   semplice   gesto  di una normalissima  Messa  in una chiesa di paese ha un valore inestimabile. La speranza e la preghiera che rivolgiamo al Signore è che questo infinitamente piccolo, che sta imperversando, ci insegni che quel che avevamo dato per scontato… è infinitamente grande. Che il Signore protegga l’umanità.