“Volto” della Chiesa!

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Nel giro di 24 ore, lunedì 26 aprile, siamo stati raggiunti da due notizie.

Una giovane missionaria che in Perù gestiva 6 asili (più di 500 bambini) uccisa a colpi di machete… Ed un giovane vescovo (il più giovane del mondo) appena nominato da Papa Francesco ed in attesa della sua Ordinazione (tra qualche settimana) gambizzato a colpi di arma da fuoco nel Sud Sudan.

Aveva 50 anni Nadia De Munari, dal 1995 era impegnata in Perù con il movimento Operazione Mato Grosso, che opera a favore dei più poveri in America Latina. Era una missionaria laica, originaria di un quartiere di Schio (Vicenza). Nella notte del 20 aprile aveva subito una feroce aggressione, le colleghe non vedendola arrivare a colazione si sono preoccupate e l’hanno trovata gravemente ferita, colpi di machete probabilmente, forse aggredita mentre dormiva. Era ferita ma viva. La corsa all’ospedale prima locale e poi di Lima e gli interventi, pure se tecnicamente riusciti, non sono bastati a salvarla. Nadia non ce l’ha fatta: il suo cuore si è fermato. “Mia figlia – ha detto la mamma di Nadia – è una martire”.

Parole che non potrebbero essere più vere perché Nadia ha donato la sua vita, ci ha messo il sangue.

Invece, nella notte tra domenica e lunedì due persone armate, ancora sconosciute, hanno fatto irruzione nella casa di monsignor Christian Carlassare, missionario comboniano e nuovo vescovo di Rumbek in Sud Sudan e gli hanno sparato alle gambe. «Sono sereno, perdono gli aggressori» le sue prime parole invitando alla preghiera: “Pregate non tanto per me ma per la gente di Rumbek che soffre più di me”.

Il mese scorso è stato nominato vescovo a 43 anni, il più giovane al mondo da papa Francesco che, appena saputo dell’agguato, si è raccolto in preghiera. La mamma Marcellina, saputa la notizia direttamente dal figlio, si è chiesta: “Da dove vengono le armi che hanno sparato a mio figlio? Non certo dal Sud Sudan, vengono dal nostro mondo occidentale. Perché non trasformiamo queste fabbriche di armi per costruire la pace nel mondo?”. Parole di una mamma, che fanno pensare.

Perché queste due notizie?

Mi piace, oggi, averle condivise con voi, perché ci mostrano il volto della Chiesa del Buon Pastore che da la vita per le sue pecore.

Testimonianze reali, autentiche. Testimonianze di fede, di passione per l’uomo, di servizio ai più poveri.

Peccato che, a volte, questa “stessa” Chiesa interessa solo (e se ne parla.. e come) quando cade, sbaglia, ed inciampa…

Come Comunità cristiana questi “esempi” ci diano la gioia della Pasqua!

Don Massimo