Perche’ la comunita’ pastorale non e’ indifferente alla “scuola”?

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La Commissione Episcopale per l’Educazione, la Scuola e l’Università ha riservato un’attenzione particolare al mondo della scuola e al rapporto che la Chiesa è chiamata a intrattenere con essa, pubblicando il sussidio “Educare, Infinito, presente” (il testo è scaricabile dal sito www.chiesacattolica.it)

Dal documento si comprende come la Scuola è nel cuore dell’impegno pastorale, infattiiVescovi invitanotutti i cristiani a risvegliare l’attenzione per la scuola, ad intraprendere un rapporto costruttivo con il mondo dell’educazione, a portare la scuola nella coscienza della comunità ecclesiale.

Non parlano delle scuole cattoliche ma della scuola, tutta la scuola; non spingono ad inventare chissà quale forme di collaborazione, i Vescovi invitano i cristiani ad esserci: “Nelle forme di proposta e di elaborazione educativa e culturale proprie della scuola stessa, e nel rispetto del pluralismo che caratterizza questo ambiente così come la società attuale”. (Educare infinito presente pag.21)

I cristiani sono chiamati ad essere nel mondo, a non nascondersi, a prendere coscienza del valore che la sfera religiosa ha nella vita di ciascuno: “La dimensione religiosa, d’altronde, è un elemento molto rilevante per l’identità e la crescita personale e riveste un carattere non solo privato ma anche pubblico, tale da renderla un fattore di sviluppo sociale e culturale. Si tratta di un aspetto che riveste una forte valenza educativa, in quanto si rivolge all’interezza della persona e ispira il suo progetto di vita e di società”. (Educare infinito presente pag.22)

Esserci, essere presenti, consapevoli del valore che l’umanesimo cristiano porta con sé, significa avere un atteggiamento di apertura e dialogo che, come ci ricordano i Vescovi, deve avvenire in un contesto di “sana e positiva laicità” svincolata totalmente da atteggiamenti conflittuali.

La pastorale scolastica chiama tutti: uffici diocesani, consulte, parrocchie, oratori, studenti, genitori, insegnanti, dirigenti, personale scolastico, associazioni.   L’invito    principale è “prendersi cura delle persone”, perché, per un cristiano, la dimensione spirituale è il fondamento; poi formarsi per conoscere la realtà in cui si vive; comprendere le finalità culturali e professionali a cui siamo chiamati a contribuire; sostenere i percorsi educativi come ad esempio

l’esperienza del doposcuola, o attività di orientamento contro la dispersione scolastica; sostenere iniziative di volontariato e servizio per la scuola. Mettersi in gioco in modo attivo e visibile in quegli organismi di partecipazione già presenti nella struttura scolastica di ogni ordine e grado.

Senza dubbio “Educare, infinito presente” è un nuovo punto di partenza, è un documento irrinunciabile che illumina i cristiani che da sempre sono presenti nell’ambito educativo, comprendono il valore della scuola e la sostengono, sono nel mondo con la loro fede, con il cuore libero, pronti alla condivisione e al dialogo proprio come il Maestro Gesù.

La nostra Comunità Pastorale (il nostro Oratorio) da qui parte e rinnova l’impegno per una più incisiva e lungimirante Comunità Educante.

Anna Maria Ponzellini