Segni di contraddizione

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Uno scatto che custodisco nella mia mente e nel mio cuore, dopo aver celebrato la Pasqua di quest’anno, è senz’altro questa foto che condivido con voi sulle pagine del nostro Insieme.

E’ stata fatta il Venerdì Santo, al Colosseo, durante la Via Crucis con Papa Francesco.

Una Via Crucis densa di contenuti e carica di significati sul tema della famiglia.

Questo scatto riporta la XIII Stazione (Gesù muore in Croce). E la scelta di far portare la Croce a queste due donne, ha creato un po’ di polemiche e di altro… (come ormai l’uomo di oggi sa far bene).

Come la Croce, ci viene ricordato da S.Paolo, è un segno di contraddizione, così pure queste due donne lo sono state: segni di contraddizione.

Due donne, due amiche, una russa e una ucraina: la sensibilità di alcuni, nei tempi presenti, le vive come pietra di inciampo, segno di contraddizione, scandalo da censurare, decisione inappropriata, scelta che non dà ragione alla obiettiva situazione…

Evidentemente la presenza di Irina e di Albina, il loro esserci lì, semplicemente, rende chiaro che la Pace, come duemila anni fa, non verrà da chissà quale potente sovrano, ma da un bambino nato in una mangiatoia e poi da un uomo che cavalca un asinello.

Forse qualcuno ha ritenuto queste due donne pericolose, perché rendono evidente che la Pace ha bisogno di gesti concreti (come Papa Francesco non smette di ricordarcelo e di gridarlo al mondo): deporre le armi e mettere al centro un bene che guarda in una stessa direzione.

“La pace ha bisogno di verità: al di là dell’aggressore e dell’aggredito viene necessariamente il tempo di deporre le armi per la tragica consapevolezza che queste non solo generano morti innocenti, ma anche affamano i popoli”.

I mediatori della pace non si schierano: parlano chiaro, ma allo stesso tempo hanno la capacità di non abbandonare nessuna delle parti, affinché nessuna si senta esclusa dalla soluzione del problema.

I mediatori devono ispirarsi a Maria di Nazareth che da parte sua custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore, letteralmente “mettendole assieme”, senza buttare via nulla.

La Pace non si costruisce sui campi di battaglia: la pace si costruisce a partire da queste due donne che hanno avuto la forza di porre al centro un bene che supera le parti. O così, o il nulla.

La Pasqua che abbiamo celebrato doni anche a noi, alla nostra quotidianità, alle nostre gioie e fatiche, ombre e luci… questa stessa certezza di Irina e Albina.

Don Massimo