L’ascolto

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Senz’altro l’ascolto è un esercizio prezioso nella quotidianità ed importante nel cammino di fede.

Domenica scorsa, abbiamo iniziato il cammino di Avvento con una pagina del profeta Isaia dove è stato forte questo invito: “Ascoltatemi, attenti, o mio popolo; o mia nazione, porgetemi l’orecchio”.

Già il Cardinal Carlo Maria Martini, indimenticabile Arcivescovo di Milano, diceva che “oggi, nella Società nella quale viviamo, la gente ha più bisogno di ascolto che di parole”. Così pure il grande scrittore Antoine de Saint-Exupery (autore del famoso romanzo Il Piccolo Principe) scriveva che “amare vuol dire soprattutto ascoltare in silenzio”. E mi piace scomodare anche Epitteto (antico filosofo greco) che nella sua saggezza ci ha tramandato un popolare detto: “Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà”.

Ognuno verifichi nella sua quotidianità la propria capacità di mettersi in ascolto dell’altro e faccia tesoro, ringraziando, se trova qualcuno disponibile a fare altrettanto nei suoi confronti. Senz’altro è un grande dono!

Anche nel cammino di fede, l’ascolto è un passo importante. Soprattutto nell’Attesa del Natale, l’Ascolto della Parola di Dio.

Ecco perché mi piace condividere questa immagine: l’affresco del Beato Angelico nella cella n. 3 del Convento di San Marco a Firenze (1438 – 1440).

Un’Annunciazione come tante altre, conosciute e già viste. Ma qui, se notate, Maria tiene in mano la Bibbia (non chiusa, ma aperta) e addirittura tiene un dito nel Libro.

Questa immagine suggestiva del beato Angelico ci offre un’occasione di riflessione in questo Avvento.

Quale Parola della Scrittura mi è rimasta nella mente e nel cuore?

Dove mi ha condotto l’incontro con la Parola di Dio?

Dove ho posto il dito per tenere il segno?

Quale pagina della Bibbia o del Vangelo ritengo autentica per me, la mia storia, la mia vita?

In che modo per un verso ciò che ho letto è ciò che ho vissuto e, per un altro, ciò che ho vissuto ho riletto dentro la Scrittura. In altre parole, come mi sto conoscendo in Dio, sentendomi destinatario di una Parola, ricevuta nella testimonianza della Chiesa per me?

Quel dito di Maria nel Libro della Parola ci ricordi, in questo tempo di Avvento, l’esercizio attento dell’Ascolto e la gioia di trovare quella “pagina” capace, più di tutte, di toccare la mia vita.

Don Massimo