1ª Domenica di Quaresima

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“Se sei Figlio di Dio…”:
è così che il tentatore si è insinuato nella tua vita.

Perché il Figlio di Dio deve provare fame e sete come ogni comune mortale?
Cosa cambia se usa del potere che ha per trasformare le pietre in pane, per far scomparire ogni avversità?
Perché il Figlio di Dio non può ricorrere a qualche utile e spettacolare gesto di dimostrazione per guadagnarsi immediatamente il favore e la dedizione delle folle?
Perché prendere una strada lunga e rischiosa quando un miracolo al momento giusto risolverebbe ogni cosa?
Perché il Figlio di Dio non utilizza i mezzi di questo mondo per dare slancio alla sua missione, per conferire efficacia alla sua azione, per realizzare più rapidamente il suo progetto?
Un personale ben formato e deciso pronto a sacrificarsi per l’organizzazione, dei soldi per comprare quello che serve, degli appoggi per entrare nei posti giusti: tutto filerebbe via più liscio…

Ma sì, il tentatore ha ragione, Gesù.
Faccio fatica a non stare dalla sua parte.

Sembra però che tu voglia essere Figlio di Dio a modo tuo, non a modo mio.
Nell’obbedienza a un progetto di amore, non nella pretesa di privilegi e scorciatoie.
Nella fiducia donata ogni giorno, non nella fretta di chi vuole sbalordire.
Nella libertà di chi si sottrae agli idoli, non nell’affanno e nella paura di chi ha bisogno di tante cose per sentirsi al sicuro.

Roberto Laurita