Il Conto

337

Ho deciso di non partecipare alla serata famigliare di mercoledì 31 dicembre 2008 per gli auguri di Buon Anno.

Ho sempre approvato e sostenuto questa iniziativa, partecipando personalmente, per ringraziare il Signore di ogni anno, che sempre allo scoccare della mezzanotte grida forte: «Sono arrivato! Ora mi fermo per consegnare il “testimone” al “Nuovo”, alla “Novità”, che il mondo ricerca sperando sempre in una vita migliore».

Questo grido tantissima gente lo vuole sentire e festeggiare in modo assordante, rumoroso, fantastico, eccitante e qualche volta pericoloso; si contano i secondi a voce altissima: 5 – 4 – 3 – 2 – 1…: ecco è arrivata la magica mezzanotte, attesa per un anno intero.

Ma questo grido lo si può ascoltare nel silenzio della propria casa allo scoccare delle ore che giungono dal campanile di una Chiesa o guardando l’orologio, quando le lancette si sovrappongono sul numero 12.

Quest’anno, considerata la mia età (82 anni), ricordando il Salmo 90 che dice: “Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo…”, ho deciso di ascoltare il grido di mezzanotte nel silenzio, nella riflessione e nel sogno che vi racconto.

«Un uomo una sera fece un sogno. Dopo la morte si avvicinò alla grande porta della casa di Dio. Bussò ed un angelo, sorridendo, la fece aprire. Lo fece accomodare nella sala d’aspetto del paradiso. L’ambiente era molto severo. Assomigliava ad un’aula del tribunale.

L’angelo consegnò all’uomo un foglio sul quale capeggiava, scritto in grande, la parola “CONTO“.

L’uomo lo prese e lo lesse.

“La luce del sole, la neve, il vento, il volo degli uccelli, il profumo dell’erba… L’aria respirata, le stelle da ammirare, il cielo delle notti…” – la lista era lunghissima – ” il sorriso dei bambini, l’acqua fresca, le carezze, la sabbia, la spiaggia, il bacio di una persona che ti vuole bene…”.

man mano che proseguiva nella lettura, l’uomo era sempre più preoccupato.

Non ci aveva mai pensato, ma quale sarebbe stato il totale? Come e cosa avrebbe mai potuto pagare tutte quelle cose che aveva avuto?

Mentre era in ansia con il batticuore, alle sue spalle arrivò Dio.

Gli battè una mano sulla spalla e gli disse: «Tranquillo, ho offerto tutto io… È tutto gratis, con vero piacere».

È mezzanotte!… ma subito dopo è il primo giorno dell’anno 2009.

La vita continua… fino a quando?

E allora mi ricorderò che il Salmo 90 continua, pregando così: “Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”.

L’orizzonte della nostra vita è apparentemente limitato, ma la speranza, che si fonda su Gesù Cristo, Signore della vita e della morte, ci apre lo sconfinato orizzonte dell’eternità. È questa la speranza che dà sapore e valore al nostro cammino, anche nei momenti più difficili.

(A cura di Monsignor Bruno Magnani)