Un ricordo di Pietro

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Un ricordo di Pietro, e chi era? diranno alcuni di voi.
Pietro era una persona la cui vita non era come la nostra ma condizionata dalla sua malattia mentale che lo portava ad essere come un bambino piccolo in un corpo troppo grande, e adesso questa vita è finita. Ma dei bambini aveva le stesse emozioni semplici e genuine. Vi ricordate quando era sempre presente sugli spalti a vedere le nostre partite, fosse anche un recupero cacciato in una serata fredda e umida? Lui era l’unico spettatore, ma c’era! Ed aveva capito che quelli in campo dovevo obbedire ad uno con un fischietto in bocca, quindi se l’era procurato anche lui procurando qualche simpatico guaio anche a noi. Poi aveva visto che sugli spalti si gridava Forza! Tira! e giù anche lui a gridare Tira! quando la palla magari era fuori campo, perchè non capiva molto il gioco ma capiva le emozioni che suscitava e voleva farne parte pure lui. E se giocava Fabri Meroni gli gridava dietro Fabrizio! con tono di rimprovero quando il poveretto in realtà non aveva fatto nulla. La sua simpatia era tutta nel suo sorriso sghimbescio che ti elargiva incontrandolo in oratorio, venendoti incontro con andatura caracollante a causa dei problemi alle gambe e poi alzava la mano con le dita che non riusciva a distendere bene e tu allora gli battevi un 5 non potendo non sorridergli. A volte la sera uscendo da una riunione o dopo le partite serali capitava di vederlo in oratorio ancora a tarda ora e gli si dava un passaggio a casa. Era la sua felicità perchè in auto appena seduto diceva “Metti la musica?”. Girava sempre con la radiolina durante le partite di serie A, magari la stazione non era quella giusta ma lui si sentiva importante perchè gli chiedevano “cosa fa questo, cosa fa quello?” e lui sorrideva allontanandosi verso magari qualche bella ragazza. Eh si, perchè non era insensibile al fascino femminile, anzi, appena poteva andava a sedersi vicino ad una di loro, appoggiandosi a lei.
La sua casa era l’oratorio e tutti noi eravamo i suoi amici.
E questo è il ricordo di uno dei suoi amici.
Buona giornata a tutti.

Michele