14 febbraio 2010: GIORNATA DELLA SOLDARIETÀ

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IL LAVORO: VOCAZIONE DI OGNI PERSONA NEL MONDO

 I lavoratori: sappiamo che stanno vivendo momenti di difficoltà per il lavoro, e la crisi rimette in discussione tutta la vita che vuole fiducia, serenità: solo così si è capaci di costruire insieme, educare, vivere in pace, sviluppare una solidarietà verso chi è fragile.

Alcuni sono precari, molti in cassa integrazione, con un futuro incerto. Anche chi ha un lavoro a tempo indeterminato si sente minacciato dal futuro.

Dietro ad ogni lavoratore ci sono c’è la famiglia e la responsabilità di sostenere, far crescere e portare a livello adulto i propri figli.

Offriamo alcuni spunti di riflessione che toccano la vita di ciascuno e della Comunità cristiana.

  • II valore del lavoro è fondamentale per ciascun adulto. Se ci manca, perdiamo dignità.
    Se è giusto essere aiutati nel tempo della difficoltà con la Cassa Integrazione, non è dignitoso che si possa continuare a campare di elemosina. Che mondo costruiamo?
  • II lavoro ci dà il senso del partecipare alla costruzione di un mondo migliore.
  • Anche se a volte lo dimentichiamo, il lavoro è un servizio per sconosciuti che utilizzeranno ciò che abbiamo prodotto. Lavorare con passione è il nostro modo per ringraziare Dio, che ha creato il mondo e la sua bellezza per ogni uomo e donna.
  • Nel lavoro le realtà più importanti sono le persone, i colleghi e le relazioni tra colleghi: sviluppano un clima costruttivo. E le relazioni coerenti e accoglienti vanno sviluppate con i clienti, con i dipendenti, con le persone che vengono agli sportelli del servizio pubblico, delle banche, delle poste,…
  • La dignità è nella persona che lavora e non nel lavoro che fa.
  • Bisogna pagare le tasse e lottare contro l’evasione fiscale poiché questo è l’unico modo per poter sostenere quelli che sono in difficoltà. Oggi lo capiamo di più. Mancherebbero fondi per le pensioni, per la salute, per la scuola, per il futuro di una nazione che voglia riconoscere dignità a tutti.
  • È necessario insistere perché si paghino i debiti contratti per lavoro. Altrimenti ci si comporta peggio del ladro e si fa rischiare la disoccupazione.
  • Insistere sulla cultura, sulla conoscenza per tutti noi e sull’impegno scolastico per i ragazzi, perché ognuno deve poter arrivare al diploma.
  • Nell’attenzione al territorio vanno aiutate le persone al senso della liberazione.
    Bisogna incoraggiare le persone a scoprire chi veramente fa la volontà di Dio.
    Anche un ateo che s’impegna per la liberazione di un altro, senza saperlo, opera secondo lo Spirito di Dio.
  • In ogni realtà, familiare, scolastica e catechistica, preoccupiamoci di dire “i perché”.
    Questo dovrebbe essere il compito fondamentale della scuola e, comunque, di ogni realtà educativa.
  • È importante insegnare a non dire: “Faccio ciò che voglio”, ma “Faccio ciò che mi sembra giusto”.

La prima frase ha creato un muro.

La seconda inizia, comunque, una ricerca.

Arcidiocesi di Milano

Servizio per la Vita Sociale e il Lavoro