DUE CANTI D’AMORE INFINITO: La scelta giusta e incoraggiante

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Elevo il pensiero a EleIonora Chiavarelli, anzi «Neretta», la sposa amata da Aldo Moro, morta sabato 17 luglio 2010 a Roma e ora sepolta al suo fianco a Turrita Tiberina.

Neretta insegnava catechismo a tanti bambini e ragazzi, ormai adulti, che si sono stretti in preghiera attorno a lei, maestra nella fede.

Negli anni ’70, quando ancora il catechismo era insegnato dal prete o dalla suora, nei corsi di formazione per laici catechisti e catechiste a San Valentino, nel cuore della Sabina, partecipavo volentieri per portare una testimonianza missionaria e dare una mano nella pratica di metodi e mezzi utili nella scuola della fede alle nuove generazioni. Veniva fuori spesso – ricordo – l’esempio e l’impegno di Eleonora a Turrita Tiberina, vera educatrice ed esperta nella pedagogia dei gesti.

Ho riletto la tenera lettera di Aldo Moro a Neretta, poco prima di essere assassinato il 9 maggio 1978.

«Mia dolcissima Neretta, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. C’è in questi istanti una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e ciascuno, un amore grande carico di ricordi. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. A te e tutti un caldissimo abbraccio, pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienimi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca), Anna, Mario il piccolo non nato, Agnese, Giovanni.

Sono tanto grato per quello che hanno fatto. Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta».

(Aldo)

Ho ascoltato il messaggio che Andrea Bocelli ha registrato al pianoforte, e che ora gira su youtube.

«Per questa occasione, ho pensato di raccontarvi una piccola storia che è questa.

Una giovane sposa in stato interessante è stata ricoverata in ospedale per un caso di semplice appendicite. I dottori le misero del ghiaccio sulla pancia e poi, quando il trattamento era finito, le dissero che avrebbe fatto meglio ad abortire.

Le dissero che era la soluzione migliore, perché il bambino sarebbe venuto al mondo con qualche forma di disabilità.

Ma la giovane e coraggiosa sposa decise di non interrompere la gravidanza e il bambino nacque.

Quella signora era mia madre, e il bambino ero io.

Sarò di parte, ma posso dirvi che è stata la scelta giusta e spero che questo possa incoraggiare altre madri, che magari si trovano in momenti di vita complicati, ma vogliono salvare la vita dei loro bambini».

Il messaggio è dedicato al missionario chirurgo padre Rick che, per 25 anni, ha curato i bambini di Haiti e ha costruito un centro per mamme con figli disabili.

È bello vivere.

Luca, il nipotino di Moro, ora cantautore, ha voluto ricordare il nonno con le sue stesse parole: «Se ci fosse luce, se ci fosse pace, su questa terra come è nei cieli… Per ciò è bello vivere!».

Bocelli canta, «Voglio vivere così, col sole in fronte…». Il suo messaggio l’hanno ascoltato anche i suoi figli e ne sono rimasti colpiti e ammirati.

Capita sempre così, quando un genitore racconta e spiega la propria vita ai bambini; quando i bambini, ormai cresciuti, ricordano i nonni e i genitori che li hanno amati.

(Padre Marcello Storgato)