La novità della Pasqua cristiana

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Carissimi,

in questa domenica di Pasqua, quando l’intera Chiesa celebra con grande gioia e rinnova con intenso amore la sua fede nella risurrezione di Gesù dai morti, mi risuona nell’animo una parola formidabile dell’apostolo Paolo, che mi esalta e insieme mi inquieta: “Se Cristo non è risuscitato – dice ai cristiani di Corinto – allora è vana la nostra predicazione e vana anche la vostra fede” (1 Corinzi 15, 14).

La risurrezione di Gesù è fondamento e sta al cuore di tutta la predicazione della Chiesa, così come dà contenuto e ragione a tutta la fede dei cristiani.

Ma proprio questo fatto interpella tutti quanti noi cristiani, chiamati come siamo a chiederci seriamente se davvero Cristo risorto sta al centro della nostra fede.

Il modo concreto con cui tanti battezzati vivono questo giorno di festa non può non intristirci e non preoccuparci. La Pasqua, infatti, rischia d’essere una giornata festiva piuttosto generica, forse con qualche segno in più di religiosità e di preghiera, e forse anche con la ricezione dei sacramenti della Confessione e della Comunione.

Ma è tutta qui la Pasqua cristiana?

Quanto straordinaria e affascinante, invece, è la liturgia della Chiesa, se compresa nella sua verità piena e vissuta nel suo significato autentico!

La celebrazione liturgica ha la forza di aprirci al mistero ineffabile di Dio e del suo amore che salva, di farci incontrare con la persona viva di Gesù raggiunto nell’evento stesso del suo risorgere da morte per la potenza del Padre.

La liturgia, con le sue parole e con i suoi riti, ci dà la certezza che solo Cristo risorto può assicurare alla predicazione e alla fede quel contenuto solido ed incisivo di cui ha assoluto bisogno la nostra vita, perché sia ricca di verità, di senso, di autentica libertà, di profonda gioia, certo secondo il disegno di Dio ma anche secondo le esigenze più genuine del cuore umano.

La liturgia, attraverso le letture bibliche del giorno di Pasqua, ci offre un aiuto a rinnovare in modo più convinto e maturo la nostra confessione in Cristo risorto: «Scimus Christum surrexisse a mortuis vere! Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza» (dalla sequenza “Victimae pachali”). 

(Card. Dionigi Tettamanzi)

 

«Ho visto il Signore!» – così Maria di Magdala corre ad annunciare ai discepoli. Anche per noi, nasce l’impegno di un’autentica testimonianza di fede pasquale.