Notizie dal gruppo missionario n. 77

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Da AsiaNews, 28/03/2011
RUSSIA
Dal 2012 la religione sarà studiata in tutte le scuole russe

di Nina Achmatova
Mosca – Finito l’anno di sperimentazione, l’insegnamento dei “Fondamenti di cultura religiosa ed etica” nelle scuole russe sarà introdotto su tutto il territorio nazionale dal prossimo anno. Lo ha comunicato il ministero russo per l’Istruzione, che il 23 marzo a Mosca ha tenuto una conferenza stampa con i rappresentanti delle quattro religioni maggiori.

Secondo le autorità e i leader religiosi, soprattutto russo-ortodossi, l’anno sperimentale è stato un “successo”, ma ai giornalisti che chiedevano dati a riguardo, nessuno ha saputo rispondere con cifre esatte sui partecipanti ai corsi e il grado di soddisfazione.

Un gran numero di studenti ha scelto i corsi di religione – ha detto l’arciprete Vsevolod Chaplin, presidente del Dipartimento per i rapporti della Chiesa con la società presso il Patriarcato di Mosca – e questo non ha provocato alcun conflitto interreligioso, ma al contrario notiamo un cambiamento nell’ambiente morale tra i ragazzi che li frequentano”.

Bandita durante tutto il periodo sovietico, la religione è tornata sui banchi di scuola ad aprile 2010, ma solo in alcune regioni, con un’iniziativa fortemente voluta dal Patriarcato di Mosca e benedetta dal Cremlino, che intende cementare su valori comuni l’identità nazionale

Gli studenti delle scuole elementari e medie possono scegliere di studiare o la storia di una tra le quattro religioni tradizionali – cristianesimo ortodosso, islam, ebraismo e buddismo – oppure frequentare corsi più generici sui “fondamenti della cultura religiosa” o “fondamenti di etica pubblica”.

Finora le lezioni si sono concentrate solo in un quadrimestre dell’anno scolastico, ma la Chiesa ortodossa ha chiesto di estenderle al 2012 su tutto l’anno.

Elena Romanova, responsabile del Ministero dell’Istruzione per l’insegnamento della religione, ha spiegato che rimane ancora un problema quello dei libri di testo, “preparati con troppa fretta”, e degli insegnanti, che necessitano di una “formazione più approfondita” sull’argomento.

Per il Patriarcato di Mosca la questione è letteralmente di vita o di morte.

Chaplin ha spiegato l’utilità dei corsi di religione nelle scuole, col fatto che se in Russia non avverrà una vera “rivoluzione morale, il Paese non vivrà a lungo”. “L’educazione morale non è solo inculcare qualche informazione – ha spiegato – se un giovane cresce forte dal punto di vista morale in un ambiente privo di morale, ci sono possibilità che riuscirà almeno in parte a cambiare le cose. Solo così, generazione dopo generazione, potremo superare la mentalità moralmente anormale della nostra società post-sovietica”.

Lo studio della religione a scuola suscita non poche perplessità tra le confessioni minoritarie che vedono nel progetto del Cremlino un tentativo di affermare l’ortodossia come elemento portante dell’identità nazionale.

Da AsiaNews, 21/03/2011
RUSSIA
Arkhangelsk, Chiesa ortodossa contro le sette, compresi i corsi di yoga
Mosca – Le autorità di Arkhangelsk scrivono alla Chiesa russo-ortodossa locale per ricordare la necessità di vigilare sulle attività di “nuovi movimenti” religiosi nelle scuole.

Nella sua lettera, il Dipartimento comunale per l’istruzione cita in particolare i Testimoni di Geova come setta da tenere lontana dai centri educativi. Ma per l’eparchia c’è anche un altro pericolo che incombe sulla comunità e sono le lezioni di yoga, considerato alla stregua di una religione, che fa vero proselitismo attraverso le lezioni in spazi pubblici.

Come riporta il Centro d’informazione Sova,  lo scorso  9 marzo il Dipartimento per l’istruzione ha inviato una lettera all’eparca Danijl di Arkhangelsk  e Kholmogorsky – nord di Mosca –  per ricordare che le autorità cittadine sono impegnate nel “combattere la diffusione di associazioni religiose nella scuole”.

Sul territorio municipale è stato attivato il progettoPrevenzione dei culti distruttivi” a cui partecipano operatori sociali, educatori e psicologi. Sono, inoltre, in corso laboratori su temi specifici come “Prevenzione della dipendenza da culti distruttivi” e “Concetto ed essenza delle sette totalitarie e distruttive”. 

Per sette o culti distruttivi in Russia spesso si intendono molte delle realtà religiose non classificabili tra confessioni e denominazioni tradizionali o per lo più non gradite a autorità politiche e ortodosse. Nel mirino su tutto il territorio nazionale, ci sono i Testimoni di Geova, oggetto di una vera persecuzione anche sul piano giudiziario.  

Anche ad Arkhangelsk  le autorità puntano il dito contro i Testimoni e invitano l’eparchia e i responsabili educativi a tenerli lontani dalle aree scolastiche. La lettera invita poi a utilizzare nelle scuole programmi fortemente tagliati su contenuti ortodossi sia per le lezioni standard che per i corsi facoltativi. 

Nella sua lettera di risposta, il Centro informazione dell’eparchia accoglie l’invito delle autorità e rincara la dose. Non sono solo i Testimoni di Geova a preoccupare, ma anche gli “insegnanti di yoga” che entrano nelle scuole pubbliche da “dietro le quinte”.

I leader religiosi si riferiscono alle lezioni di yoga tenute in spazi pubblici. Come il museo della città di Arkhangelsk, dove si svolgono conferenze sul “Tantra yoga”, una delle forme più antiche di yoga.  

Quello che non piace alla Chiesa locale è che gli insegnanti dicano che lo yoga possa essere praticato da fedeli di ogni religione e che alla fine delle letture pubbliche spesso si pubblicizzino corsi a pagamento che vengono svolti in una delle scuole cittadine, come la n°11 o la Casa d’arte per i bambini Solombala.

La direttrice della scuola n°11 ha spiegato che tutto è nella norma perché i responsabili dei corsi affittano regolarmente gli spazi dell’istituto, ma per le autorità religiose lo yoga è a tutti gli effetti una “pratica religiosa” e gli insegnanti, promuovendo i loro corsi, non fanno altro che “reclutamento”. La Chiesa chiede il sostegno del potere politico nell’arginare il fenomeno e erigere una “barriera contro questa gente senza scrupolo”. “Devono capire che il tempo dell’‘onnivoria’ religiosa è passato”, conclude la lettera. (N.A.)

 Anno II, n. 48

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