L’AMICO DELLA TERZA ETÀ

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Chi è? Non ve lo dico, perchè già lo conoscete: sono io che scrivo, non più come “Angolino” , ma come “Amico”.

Diceva S. Ambrogio: “Figlioli miei, custodite l’intima amicizia con i vostri fratelli, perchè nulla è più bello di questo nelle umani relazioni … Conservate l’amicizia, perchè è il più bello dei doni di quaggiù”.

Mi sento amico dei piccoli: li vado a salutare ogni giorno alla Scuola d’Infanzia prima di andare a pranzo con don Silvio; incontrandoli per la strada a piedi o in carrozzina, accompagnati dalla mamma o dalla nonna o dal nonno.

Mi sforzo di essere amico dei ragazzi e dei giovani, scambiando con loro qualche parola, salutandoli, anche se mi accorgo che fanno fatica a ricambiare.

Sono amico dei Preti e delle Suore; con loro condivido la vita e gli ideali, le fatiche e le gioie.

Sono, sarò e sono sempre stato amico della Terza Età, anche quando ero più giovane, brioso e sapevo cantare e far stare allegri in piacevole compagnia, in pellegrinaggi dello spirito, in pranzi conviviali, ma anche accanto a loro con la preghiera, l’assistenza durante la malattia, godendo ora della loro intercessione in Paradiso.

Da questo mese di ottobre desidero essere amico di tutti, scrivendo sull’«Insieme» ciò che lo Spirito suggerirà al mio cuore.

L’amico della Terza Età spera sempre: che cosa? Che altri lo diventino, sia con l’iscrizione al Gruppo o condividendo lo spirito della Terza Età partecipando a qualche salutare iniziativa.

Buona lettura!

Mons. Bruno Magnani