“Un Curato e una Canonica” (10° puntata)

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La liberazione francese e la nascita della repubblica.

Le vittorie di Bonaparte agli inizi della campagna d’Italia disorientano i Milanesi non meno degli Austriaci.

Il giorno stesso della battaglia di Lodi (9 maggio 1796) l’arciduca Ferdinando abbandonò Milano e la città restò affidata ad una giunta di Governo e al Consiglio cittadino presieduto dal Vicario Nava; si mandò subito a Lodi a prendere contatto con il Bonaparte una deputazione col Melzi d’Eril, che divenne poi la personalità più eminente e rappresentativa di Milano durante la preponderanza francese. A Lodi, fra il Bonaparte e il Melzi si svolse il colloquio forse più straordinario della storia milanese.

Alla delegazione che si sforzava dignitosamente di ammansirlo come nuovo padrone, il Bonaparte rispose che, scacciati gli Austriaci, padroni Milano non ne aveva più; i Milanesi erano liberi: provvedessero ad organizzarsi secondo l’idea della libertà, ci pensassero bene;la Franciada parte sua, come li aveva liberati, così li avrebbe anche difesi. A metà maggio infatti i francesi entrarono in Milano e gli Austriaci dopo qualche settimana si arresero.

Fu creata una nuova Municipalità di sedici membri, tutti di alta condizione sociale.

I primi “cittadini municipalisti” furon il duca Gian Galeazzo Serbelloni, il marchese Francesco Visconti, il conte Pietro Verri etc…

La vecchia milizia urbana fu sciolta; ma furono create, tra l’estate e l’autunno, due nuove formazioni militari, destinate a lasciare lungo ricordo:la Guardia Nazionaledi Milano ela Legione Lombarda; l’una adottò i tre colori francesi, l’altra volle il verde in luogo dell’azzurro: comparve così a Milano quella che sarebbe diventata la bandiera d’Italia.

Al congresso di Reggio uscìla Cispadana(dicembre 1796 – gennaio 1797), dove si parlò d’unione, di libertà, d’indipendenza, e riapparve il tricolore, come segno, ora, d’italianità.

 

Milano capitale della Cisalpina

Nella primavera successiva il Bonaparte insediò un comitato per redigere la costituzione che doveva valere per il nuovo Stato formato dall’unione della Cispadana e della Lombardia, che si chiamava provvisoriamente Transpadana.

Il Bonaparte stesso scelse i cinque direttori: Gian Galeazzo Serbelloni, Pietro Moscati, Marco Alessandri, Giovanni Parachini, Gian Battista Costabili Containi……

La Repubblica Cisalpinafu inaugurata il 9 luglio 1797 al Lazzaretto: ma la sua vita cominciò solo a novembre, quando entrò in funzione il Corpo Legislativo.

La Repubblica Cisalpinaebbe una vita non facile, fino a quando nel giugno 1800 i francesi rientrarono a Milano e il Bonaparte, preceduto da Gioachino Murat, dopo le vittorie di Marengo, ristabilì la seconda Repubblica Cisalpina, che ebbe uno spirito molto diverso da quella del 1797. 

(Da “Storia di Milano di Alfredo Besisio – Ediz. Giunti Martelli Fi). (Continua)      

A cura di Mons. Bruno Magnani