Don Stefano: Spunti di riflessione di Monsignor Renato Corti

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Giovedì 14 giugno 2012, in preparazione alla prima S. Messa nella nostra Comunità Pastorale di don Stefano Balossi, era stato invitato il Vescovo emerito Mons. Renato Corti a tenere un incontro di preghiera sulla figura del sacerdote.

Il Vescovo ci ha aiutato a riflettere su quale sia il compito del sacerdote all’interno di una comunità e su quali risposte la comunità dovrebbe dare.

Facendo riferimento alla lettera di S. Paolo ai Corinti (4,1-18) ha voluto sottolineare il “Come figli carissimi” e in seguito il “Sacerdote come padre”. Anche un sacerdote giovane è chiamato ad essere padre; non solo per i ragazzi, per i giovani, ma anche per chi è avanti negli anni. Il ministero del sacerdote è un’opera di redenzione e ascoltando la predicazione di Paolo i pagani sono entrati a far parte della comunità dei fedeli. È necessario allora avere grande rispetto e affetto verso i sacerdoti.

Si è poi intrattenuto sul Vangelo di Matteo cap. 25, dove si parla del giudizio finale. Chi si presenterà al Padre gli chiederà quando mai noi “abbiamo fatto questo”. Egli ci risponderà che tutte le volte che lo abbiamo fatto al più piccolo dei nostri fratelli, noi l’abbiamo fatto a lui. Ed è per questo motivo che i sacerdoti diventando ministri entrando così in comunione con Cristo che è venuto per servire. Le energie che i sacerdoti danno esprimono la carità pastorale; ed essere educatori della comunità significa essere educatori nella fede.

L’anno pastorale che si sta aprendo è stato indetto da papa Benedetto XVI come “anno della fede”. La Chiesa deve mettersi in cammino per condurre tutti noi fuori dal deserto dell’indifferenza. Dobbiamo essere testimoni di un incontro profondo con Gesù, con un’amicizia che si esprima con grande affetto verso il Signore Gesù.

Successivamente il Vescovo ha trattato il tema della VOCAZIONE. Spetta ai sacerdoti curare che ciascun fedele sia spinto a vivere la fede e la propria vocazione specifica, scrutare nei ragazzi i segni che esprimano quale sia la loro vocazione, in particolare quella al sacerdozio. Anche la preghiera dei genitori sia rivolta ad accettare la volontà del Signore per comprendere quale sia la strada più giusta per i ragazzi. Il sacerdote e i genitori siano continuamente, nei confronti dei giovani e dei figli, seminatori instancabili, senza la pretesa di vedere o raccogliere la messe.

Infine ha parlato di DISCERNIMENTO. Tutti dobbiamo fare delle scelte, ma non è semplice capire da che parte andare. Allora è necessario stare in ascolto della parola di Dio, pregare, fare attenzione all’inse-gnamento della Chiesa, vivere la fraternità, ricercare il confronto e il colloquio con il sacerdote.

Il Vescovo ha concluso il suo intervento con la preghiera del salmo 22: “Il Signore è  il mio pastore, non manco di nulla; anche se vado per valle tenebrosa non temo alcun male, perché tu Signore sei con me“.

            (A cura di Marino Fabris)