Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

127

18 – 25 gennaio 2015: “Dammi un po’ d’acqua da bere” (Gv 4,7)

Dal 18 al 25 gennaio la Chiesa si impegna nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

Viaggio, sole cocente, stanchezza, sete… “Dammi un po’ d’acqua da bere” (Gv 4,7). Questa, una delle richieste primarie di tutti gli esseri umani, diventa il tema del 2015.

Dio, che diviene umano in Cristo e svuota Se stesso per condividere la nostra umanità è capace di chiedere alla donna samaritana: “Dammi un po’ d’acqua da bere”.

Al contempo, questo Dio che viene ad incontrarci, offre l’acqua viva: “L’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente che dà la vita eterna”.

L’incontro fra Gesù e la Samaritana ci invita ad assaporare l’acqua da diversi pozzi e a offrirne un poco della nostra. Nella diversità tutti ci arricchiamo vicendevolmente.

La Settimana per l’unità dei cristiani è un momento privilegiato di preghiera, per riconoscere la ricchezza e il valore presenti negli altri, in chi è diverso da noi, e per chiedere a Dio il dono dell’unità.

Nel testo di Giovanni, Gesù è il forestiero che arriva stanco e assetato. Ha bisogno di aiuto e chiede dell’acqua.

La donna si trova nella sua terra; il pozzo appartiene alla sua gente, alla sua tradizione. È lei che tiene il secchio e ha accesso all’acqua. Ma anche lei è assetata.

I due si incontrano e quell’incontro offre un’opportunità inattesa per entrambi. Gesù non cessa di essere Ebreo perché ha bevuto dall’acqua offerta dalla Samaritana, e lei rimane ciò che è mentre abbraccia la via di Gesù.

Quando riconosciamo che tutti abbiamo delle necessità, la complementarità prende corpo nella nostra vita in un modo più ricco.

Le persone, le comunità,  le culture, le religioni e le etnie hanno bisogno le une delle altre.