Una sfida da accogliere con entusiasmo

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Tutti i membri del popolo di Dio, in forza del Battesimo, partecipano realmente, sebbene in forma differenziata, alla dignità sacerdotale, regale e profetica di Cristo. La Chiesa è quindi un soggetto comunitario, un tutto indiviso che testimonia, con la sua unità non meno che con la complementarietà dei suoi membri, di essere il corpo di Cristo.

Sono questi i pensieri che coltivo nel cuore pensando agli incontri-dialogo che don Massimo, insieme alla diaconia, farà con i fedeli nelle tre parrocchie che compongono la nostra Comunità Pastorale “Maria Madre della Chiesa”.

Il risultato immediato di questi incontri-dialogo sarà certamente una iniziale conoscenza reciproca (per questo sarebbe auspicabile che potesse intervenire il maggior numero possibile di persone), ma la consapevolezza che ci deve muovere è quella di essere, in quel momento, un’immagine del popolo di Dio nella unità e complementarietà dei doni con cui compie la sua missione.

Abituati come siamo, anche attraverso le immagini dei mass-media, a mettere a fuoco la figura del Papa o del Vescovo, ci convinciamo che il resto della folla che li circonda sia una appendice più o meno necessaria. Ma non è così. Pensiamo un momento al nostro corpo. Certo, senza il cuore o la testa o il fegato non si può vivere. Ma se non funzionassero i capillari che portano il sangue anche nei punti periferici del nostro corpo avremmo delle membra in decomposizione. Che brutto spettacolo!

Gli incontri-dialogo che faremo nelle tre parrocchie ci mostreranno il bel volto della nostra Comunità Pastorale non perché tutto funziona alla perfezione e non ci sono difetti e peccati, ma perché stiamo accettando la sfida che Gesù stesso ci lancia ogni domenica quando, ascoltando la sua Parola e ricevendo l’Eucaristia, ci fa membra del suo Corpo.

Don Silvio