Di nuovo Natale?

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capannaUna semplice riflessione ed un augurio per chi è giovane…

Ancora una volta è Natale.

Ancora una volta è Natale per noi. E ne abbiamo bisogno.

Non tanto delle sue luci esteriori, piene di magica distrazione,

ma di quella “Luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9).

Di questo Gesù, che di noi non si stanca mai.

Dice ancora il prologo del vangelo di Giovanni (che leggiamo alla notte di Natale quando le nostre Chiese sono piene, stracolme, di giovani per la Messa di Mezzanotte): “Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto.

A quanti però l’hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio” (Gv 1, 11-12)

Bello.. davvero bello!

Prima che giovane universitario, lavoratore, impiegato, studente, prete… siamo sempre allievi e camminatori in ricerca della Verità.

Prima che fratelli maggiori in famiglia o in parrocchia o nei nostri Oratori o semplicemente nel nostro gruppo di amici, in una piazza o su un campo di calcio o in una lista politica, siamo sempre e radicalmente “figli di Dio”.

Il Natale è la festa di chi si sente figlio, amato e circondato dall’affetto e dai doni delle persone che gli vogliono bene. E Dio non è da meno!

E’ un Padre che ci dona il suo amore.

A noi tocca ricambiarlo, comunicandolo e condividendolo.

Un giovane dal Natale ha l’occasione di imparare il linguaggio della prossimità verso gli altri.

Un Dio che “si fa uomo” per condividere la tua vita, le tue emozioni, la tua giovinezza… non può lasciarci indifferenti all’altro (non importa “come” e “chi” sia questo “altro”!).

Anzi forse è proprio per questo che la voglia di solidarietà, in questi giorni, ci fa sembrare il Natale più vero e più concreto. O no?

C’è una nota “antifona pubblicitaria” (a noi che non siamo estranei alla TV – You Tube), nostra compagna in questo Avvento,  che ben suona: “E’ Natale, a Natale si può fare di più. E’ Natale, a Natale si può amare di più! Per noi! A Natale puoi!”.

Due cari giovani che ho sposato, in fondo al libretto delle loro nozze hanno messo: “l’amore è l’unico tesoro che si moltiplica per divisione: è l’unico dono che aumenta quanto più ne sottrai. E’ l’unica impresa nella quale più si spende più si guadagna; regalalo, buttalo via, spargilo ai quattro venti, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi il bicchiere e domani… ne avrai più di prima”.Albero

Prendendo spunto da questa loro citazione mi sento di dire “provocatoriamente” che a Natale celebriamo un Dio che “si butta via”, si spreca per noi.

Il Natale è l’inizio tenero di una cosa molto seria, cioè della nostra salvezza!

Questo è lo stile di Dio. Il suo modo di farsi ri-conoscere.

Dio non si impone, ma si propone, a piccole dosi, teneramente, rispettando la nostra libertà. Nei panni di un bimbo.

Questo, per un giovane, dovrebbe essere il “suo” stimolo di vita.

Ancora una volta è Natale. Ancora una volta è Natale per noi.

Perché soprattutto noi “giovani” abbiamo bisogno del Natale!

E soprattutto la nostra Comunità, tutta Cassina, necessita sempre più di giovani “desiderosi” del Natale.

Un augurio sincero!

Don Massimo

(assieme ai miei cari confratelli don Silvio, don Bangaly e don Fabio)