Alcune indicazioni circa le ss. Messe per i defunti e le offerte in generale

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Il ricordo e la preghiera per i defunti sono grandi gesti di carità.

Il modo migliore per sentirci in comunione di vita con i nostri cari è quello di celebrare l’Eucaristia e di ritrovarci uniti in Cristo, il Crocifisso Risorto.

Nelle nostre comunità è forte la tradizione, bella e significativa, di far celebrare Ss. Messe secondo l’intenzione dei defunti.

Quando e dove è meglio segnare le intenzioni?

L’invito rivolto a tutti è quello di segnare le proprie intenzioni  in sagrestia (prima o dopo le celebrazioni), con almeno una settimana di anticipo rispetto alla data richiesta.

Per segnare tali intenzioni ci si può rivolgere alle persone incaricate che trovate in Sacrestia (se non ci fossero, al sacerdote).

Quali intenzioni?

Senz’altro il ricordo dei propri defunti. Ma è possibile far celebrare la S. Messa anche per i vivi (battesimi, matrimoni, anniversari, malati..). Per altre intenzioni particolari l’indicazione è dire: “Per le intenzioni dell’offerente”

Di domenica si dicono i nomi dei defunti?

Durante le Ss. Messe nei giorni feriali vengono ricordati i nomi dei defunti al momento della preghiera dei fedeli. Nelle Messe festive, invece, si preferisce ricordare i defunti prima dell’inizio della celebrazione, mentre al momento della Preghiera dei fedeli verranno ricordati gli eventi significativi di quei giorni della parrocchia (battesimi, matrimoni, funerali). Questo per sottolineare il carattere comunitario della messa domenicale, ed evitare il rischio di avvertirla quasi una “messa privata”.

Quanto costa una Messa?

La Messa non costa nulla e ciascuno può dare quello che crede poiché si tratta di un’offerta. Essendo offerta libera, in sagrestia non si dà il resto e non si cambiano i soldi.  Le offerte raccolte (come anche in occasione di battesimi, matrimoni, funerali, benedizione delle case…) sono destinate interamente alla parrocchia per provvedere ai vari bisogni.

“L’offerta data per la celebrazione della messa è un modo tradizionale, e ancora largamente diffuso, per concorrere alle necessità della Chiesa” (Diocesi di Milano, Sinodo 47^, n. 327)

Un GRAZIE a tutti per “partecipare” al bene della Parrocchia anche in questa forma di Carità.

 

Don Massimo