Giornata diocesana della Caritas: “Non dimenticate l’ospitalità”

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Conoscere, sostenere e valorizzare la nostra Caritas cittadina

Tra i tanti doni che don Bruno ha fatto alla nostra Comunità c’è anche la nascita della Caritas a Cassina de’ Pecchi. Una Comunità vive la fede, annuncia il Vangelo e testimonia la Carità. E la Caritas è proprio questa dimensione della vita di una Comunità: testimoniare la Carità.

La Caritas non è di alcuni ma è dell’intera Comunità. La Caritas senz’altro ha i volti concreti dei nostri volontari, ma dietro a questi volti c’è il volto dell’intera Comunità, di ognuno di noi.

Quando un povero, un bisognoso si rivolge alla Caritas e viene ascoltato, conosciuto ed aiutato. E’ l’intera Comunità, che sta ascoltando, conoscendo e aiutando questa donna o quest’uomo.

Tante volte mi viene rivolta questa domanda: “Don Massimo faccio bene o male fare l’elemosina a chi c’è alle porte della Chiesa, del Supermercato, al Cimitero o in Stazione o al Mercato o al semaforo?”. Io, consigliato tanti anni fa da un santo prete responsabile di una Caritas decanale, invito sempre a rivolgersi alla Caritas della propria Parrocchia.

“Perché questo? Per lavarsi le mani?”

Assolutamente no, perché la Caritas è anche mia (la conosco, la sostengo, la valorizzo…).

Assolutamente no, perché so che senz’altro lì sarà più incisiva la mia carità e il mio aiuto.

Assolutamente no, perché lì l’ascolto e la conoscenza durerà senz’altro di più che pochi secondi (il tempo di aprire il portafoglio e dare una moneta).

Cogliamo l’occasione di questa Giornata Diocesana Caritas per domandarci: “Quanto conosco la mia Caritas? Quanto la sostengo? Quanto la valorizzo?”

Don Massimo

 

Comunicato della Caritas cittadina