I seminarista Francesco diventa “lettore”

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Amici carissimi,

Il tempo come sempre sta volando, e così, mentre mi sembra di aver appena vissuto l’Ammissione e la Vestizione, di essere appena entrato nel cammino del Quadriennio e nell’esperienza a Cassina, ecco che mi trovo già alle porte di un’altra importante tappa. Infatti, sabato 16 marzo io e i miei diciassette compagni saremo istituiti lettori dal card. Angelo Scola. Giustamente vi chiederete: ma cosa significa? In chiesa, durante la liturgia, non può proclamare chiunque la Parola di Dio? In effetti è così: se un tempo solo i lettori istituiti potevano, appunto, leggere le letture della Messa, oggi tutti i fedeli possono farlo! Dunque è quasi sparito il segno visibile di questo ministero, ma resta il cuore, il senso: da questo momento la Chiesa ci chiede “ufficialmente” di collaborare con lei per “proclamare la Parola di Dio nell’assemblea liturgica, educare alla fede i fanciulli e gli adulti e guidarli a ricevere degnamente i Sacramenti, portare l’annuncio missionario del Vangelo di salvezza agli uomini che ancora non lo conoscono”, “accogliendo questa Parola in noi stessi con piena docilità allo Spirito Santo, meditandola ogni giorno e rendendo testimonianza con la nostra vita”, “perché germogli e fruttifichi nel cuore degli uomini” (queste sono le parole che il vescovo dirà). Insomma, tutto questo non sarà più qualcosa che facciamo perché “ce la sentiamo”, o perché ci piace, o perché l’abbiamo sempre fatto, o perché ci sembra una cosa buona: adesso è la Chiesa che ci sceglie e ci manda!

Inoltre il lettorato è (e speriamo che sia) qualcosa che trasforma anzitutto noi che lo riceviamo: “(r)imparare” a leggere ci insegna anche a “leggerci”: noi leggiamo la Parola, ed essa ci legge; noi la interroghiamo, ed essa ci raggiunge e ci tocca con le sue domande”. E così scopre in noi ciò che non è alla sua altezza, per trasformarlo e farlo fiorire.

Non solo: Agostino paragonava la Bibbia a delle lettere che ci sono personalmente indirizzate, anche se prendono la forma di una lettera circolare. Esse ci parlano di questioni di vita o di morte. Quando leggiamo la Bibbia in questo modo, e la accogliamo come una lettera in cui i nostri nomi sono scritti con l’“inchiostro simpatico” della grazia, noi entriamo in una storia più grande di noi, a cui ormai apparteniamo anche noi, se ascoltiamo; in una storia santa, che ci tiene per mano e accompagna la nostra piccola storia. Potremmo dire che viene verso di noi un immenso oceano sonoro fatto di mille, anzi di milioni e miliardi di voci e di strumenti, e noi abbiamo la gioia di diventarne una nuova minuscola onda, con il nostro flauto un po’ stonato, o con la nostra voce a volte tremante.

San Gregorio Magno scriveva: “A che cosa paragonerò la parola della Sacra Scrittura, se non alla pietra in cui è nascosto il fuoco? La pietra focaia, se la si tiene in mano, è fredda, ma percossa con un ferro sprizza scintille; e questa pietra, che prima in mano era fredda, ora emette un fuoco che poi arde”. Il Vangelo ha bisogno anche di noi (per fortuna non solo!) per continuare a “bruciare” e far ardere i cuori di tutti gli uomini!

Beh, visto in questa prospettiva il Lettorato non è poi così inutile, anzi è qualcosa di grande e di importante, per la Chiesa e per il mondo, rispetto a cui forse è impossibile sentirsi del tutto all’altezza. Per questo sento il bisogno della vostra vicinanza (che, in effetti, non è mai mancata), anzitutto nella preghiera, e poi, per chi potrà, anche con la presenza: sabato 16 marzo, dalle ore 10, nella basilica del Seminario. Io e i miei compagni vi aspettiamo, per pregare, festeggiare, e continuare a camminare insieme!

Francesco

 

La nostra Comunità organizza un pullman (partenza ore 8.00 da S.M.Ausiliatrice e rientro per le ore 13.30). Iscrizioni aperte in Segreteria Oratorio SDS