Candidati… cercasi

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Nel mese di ottobre saremo chiamati, in comunione con tutta la nostra Diocesi di Milano, a rinnovare il Consiglio Pastorale (CPCP) e il Consiglio Affari Economici (CAECP) della nostra Comunità Pastorale. Avremo modo nelle prossime settimane di tornare su questo momento importante di Chiesa e di cammino per la nostra Comunità.

Siccome, in settimana, ne abbiamo iniziato a parlare al nostro Consiglio Pastorale della Comunità, mi sembrava giusto in questa domenica iniziare a “scaldare” i cuori di tutti.

Anzitutto un vivo ringraziamento per gli attuali Consiglieri che da anni, con passione e fedeltà, hanno vissuto questa corresponsabilità come un servizio e un amore per la propria Comunità.

Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (n. 28) dice bene che la Parrocchia, se è capace di riformarsi e adattarsi, continuerà ad essere la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie”.

Senz’altro il “consigliare” è finalizzato perché la Chiesa, la Comunità non perda di vista questo bene.

“Punto” di riferimento principale, in questa preparazione al rinnovo dei nostri Consigli, è il Sinodo diocesano 47° dove si dice chiaramente che “la Chiesa è popolo di Dio in cui tutti i fedeli, in virtù del battesimo, hanno la stessa uguaglianza nella dignità e nell’agire”. Proprio per questo la Chiesa è realtà di comunione all’interno della quale esiste una reale corresponsabilità.

Il caro Arcivescovo Tettamanzi alla “corresponsabilità” ed alla “comunione” aggiunse un terzo elemento per parlare e vivere oggi la Chiesa (nella forma ad esempio della Comunità Pastorale): la collaborazione.

Forse, nelle nostre Comunità ci si sente spesso “controparte” e “voce fuori dal coro”, invece di sentirci tutti dediti con passione e generosità alla vita e alla crescita di una Comunità. È ancora Papa Francesco, in Evangelii Gaudium, a ricordarci quattro punti di stile con cui consigliare. “Il tempo è superiore allo spazio”; “l’unità prevale sul conflitto”; “la realtà è più importante dell’idea”; “il tutto è superiore alla parte”. Questo stile orientato al bene comune e alla pace rasserena e incoraggia.

In questo cammino di evangelizzazione, infine, non si è soli. La nostra Comunità, infatti, sa di essere inserita dentro un cammino diocesano e di Chiesa universale, che ci impedisce di cadere nella lamentela e nel campanilismo. Questo “stile”, orientato al bene comune e alla pace, rasserena ed incoraggia.

In questo tempo di riflessione sul nostro “essere Chiesa”, desidero affidare ad ognuno di voi due semplici domande. Due concreti interrogativi da custodire nel cuore, nella preghiera e nel confronto tra voi:

“Voglio bene alla mia Comunità”? “Potrei anch’io candidarmi all’insegna della comunione, della corresponsabilità e della collaborazione”?

Carissimi… buon discernimento!

Don Massimo