Parole di bene generano una storia di bene (Bella Storia!)

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Domenica scorsa (23 giugno) papa Francesco celebrando il Corpus Domini ha tenuto una riflessione molto bella e, come al solito, altrettanto legata alla vita. Oggi desidero condividere con voi alcune delle sue parole col desiderio di esprimere ancora una volta la nostra comunione ed il nostro affetto per il Papa in occasione della Festa dei Santi Pietro e Paolo (che celebriamo in questi giorni).

Mettendo al “centro” della sua omelia due verbi (“dire” e “dare”) ed iniziando a commentare una pagina del libro di Genesi (14, 19-20) che proponeva la grande benedizione del sacerdote Melchisedek, papa Francesco ha sottolineato che “il dire di Melchisedek è benedire”.

Benedice Abramo, nel quale saranno benedette tutte le famiglie della terra. Tutto parte dalla benedizione: le parole di bene generano una storia di bene. Lo stesso accade nel Vangelo: prima di moltiplicare i pani, Gesù li benedice: “prese i cinque pani, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli” (Lc 9,16). La benedizione fa di cinque pani il cibo per una moltitudine: fa sgorgare una cascata di bene.

Perché benedire fa bene?

Perché quando si benedice, non si fa qualcosa per sé, ma per gli altri. Benedire non è dire belle parole; è dire bene, dire con amore. Quante volte anche noi siamo stati benedetti, in chiesa o nelle nostre case, quante volte abbiamo ricevuto parole che ci hanno fatto bene, o un segno di croce sulla fronte… Siamo diventati “benedetti” il giorno del Battesimo, e alla fine di ogni Messa veniamo benedetti. L’Eucaristia è una scuola di benedizione. Dio dice bene di noi! Veniamo a Messa con la certezza di essere benedetti dal Signore, e usciamo per benedire a nostra volta.

Mi ricordo di bene-dire dopo aver partecipato all’Eucarestia nella mia Comunità?

A volte è triste vedere con quanta facilità oggi (anche per l’uso immediato dei Social Network) si faccia il contrario: si maledice, si disprezza, si insulta, si sparla. Papa Francesco ha affermato che “il popolo di Dio ama la lode, non vive di lamentele; è fatto per le benedizioni, non per le lamentazioni”. Alleniamoci a benedire e a donare parole buone agli altri!

Poi, oltre al “dire” – sottolinea papa Francesco – segue il “dare”. Come per Abramo che, benedetto da Melchisedek, “diede a lui la decima di tutto” (Gen 14,20) e come per Gesù che, dopo aver recitato la benedizione, dava il pane perché fosse distribuito, condiviso. Infatti,  nel famoso racconto evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, non si sottolinea tanto il miracolo della “moltiplicazione”, quanto piuttosto il gesto della con-divisione (“Voi stessi date loro da mangiare”…dice Gesù ai discepoli).

Gesù sembra proprio ricordare ad ognuno di noi, che ciò che abbiamo porta frutto se lo diamo; e non importa che sia poco o tanto. Davvero Lui fa grandi cose con la nostra “pochezza”, come quel ragazzo con soli cinque pani d’orzo e due pesci (ve lo ricordate?). Questo è il vero miracolo: l’Amore che compie opere grandi con le “nostre” piccole cose.

A volte, nella quotidianità, ci troviamo a rispondere: “Ho poco tempo, non sono capace per queste cose”. Non è vero, il tuo poco è tanto agli occhi di Gesù se non lo tieni per te, se lo metti in gioco.

Allora sì che anch’io, anche la mia Comunità potranno essere benedizione e dono.

Don Massimo