“CORONA-VIRTUS”

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Nelle ultime due settimane sono diversi i pensieri ed i sentimenti che hanno abitato (ed alcuni ancora presenti) la mente ed il cuore di un Parroco. In questa esperienza strana e surreale (che mi riporta, a volte, in qualche film americano visto in passato) desidero condividere con voi tre semplici riflessioni col desiderio di rileggere tutto ciò che sta accadendo come “la situazione è occasione” per crescere nella fede.

Anzitutto le lacrime di un nonno incontrato in questi giorni. Incrociandomi in Chiesa, davanti alla Statua della Madonna Ausiliatrice mi ha detto: “Ho più di ottant’anni e da quando sono bambino è la prima volta che non faccio la comunione nel giorno del Signore”. Mi piace ricordare la riflessione di una nostra parrocchiana che ha detto: “I fatti di questi giorni mi hanno fatto riscoprire quanto siamo fortunati, normalmente, a poter partecipare all’Eucarestia ogni giorno. Non sarà più un gesto abitudinario ma sarà una partecipazione più consapevole del dono ricevuto da Cristo vivo tra noi”.

Poi l’incomprensione per le disposizioni della Chiesa  e l’invito a non seguirle per custodire la fede. Ho ricevuto e-mail, messaggi WA ed anche alcuni umani sfoghi dove (riassumendo) si affermava che queste disposizioni dell’Arcivescovo sono segno di debolezza, che alcuni preti sono più santi di altri perché non le seguono, che     i preti “di una volta” si sarebbero opposti, che c’è chi vuole il male della Chiesa e della fede cattolica … etc. Mi piace anche qui ricordare la riflessione di una nostra parrocchiana che ha scritto: “Sapere che voi sacerdoti condividete questa limitazione con obbedienza e fiducia al nostro Vescovo ci fa sentire davvero famiglia. Grazie”. Ed io aggiungerei che davvero col dono del Battesimo, noi tutti, professiamo la fede nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica”. E con il dono dell’Ordinazione, noi sacerdoti, viviamo la promessa di “filiale rispetto ed ubbidienza”. E sono queste due semplici coordinate di comunione che danno all’essere cristiani e preti forza e coraggio.

Infine in questi giorni in Diocesi (ed anche nella nostra Comunità) ci si ingegna in tanti modi, non potendo celebrare con la presenza del popolo di Dio nelle nostre Chiese, con Facebook o Sito Web o Televisione. Anche noi, celebrando abbiamo sentito la mancanza della comunità fisica ma… lintenzione era reale, ed era reale la nostra fede e sicuramente la fede di coloro che erano dall’altra parte dello schermo. Davvero l’eccezionalità del momen- to e i limiti che fisicamente ci imponiamo (speriamo per poco) non ci facciano perdere il senso del reale che abita nel cuore ancor prima che nella presenza fisica. E’ il cuore che decide se siamo reali o virtuali… se siamo pre- senti o assenti con il prossimo… e anche con Dio!

Pace e Bene!

don Massimo


Come potete ben immaginare non sappiamo attualmente se queste disposizioni di “sospensione” di tante attività e celebrazioni verranno rinnovate o tolte.

L’importante è sapere che noi, appena ci verrà dato permesso saremo pronti a camminare spediti. Se questa precauzione continuerà saremo altrettanto pronti a continuare a pregare personalmente ed in famiglia.

Buon inizio di Quaresima!