Lo spigolo dell’acqua santa

204

Una parrocchiana (di origini emiliane) durante la Confessione di Natale ringraziava il Parroco perché “finalmente è tornata l’acqua santa in Chiesa”.

Infatti, all’ingresso delle nostre tre Chiese abbiamo messo un’acquasantiera “moderna” (o meglio, “tecnologica” in tempo di Pandemia) dove è sufficiente far passare il palmo della mano sotto il tubo (senza toccarlo) e accogliere qualche goccia di acqua benedetta e così farsi il segno della Croce.

Un semplice gesto che ricorda il dono del Battesimo: il nostro “ingresso” nella grande Famiglia della Chiesa, come Figli e fratelli e sorelle. E’ bello “entrare” fisicamente in una Chiesa e “rinnovare” la Grazia del battesimo che ci ha reso “pietre vive” della Comunità.

Putroppo il Covid-19 ci ha privato di questo segno per quasi due anni (sostituendo questo “vuoto” con l’igienizzante). Ora, grazie alla creatività di alcuni, possiamo riappropriarcene in tutta sicurezza, ricordando che l’acquasantiera non sostituisce l’attenzione (che va sempre mantenuta) a igienizzarsi le mani quando si entra in Chiesa.

La nostra simpatica parrocchiana mi ha riportato un “detto” che in Romagna è usato da tanti:

“Lo spigolo dell’acqua santa”. Ma cosa significa?

Come sempre, il proverbio nasce dall’esperienza popolare. L’acquasantiera si trova vicino all’ingresso, sempre pronta all’uso di chi ne ha bisogno. Essendo vicino all’ingresso, ma non proprio in mezzo al passaggio, a volte (in alcune Chiese) finisce per trovarsi in un angolino, magari vicino al muro, a uno spigolo.

Lo spigolo dell’acqua santa (mi veniva spiegato) altro non è che il luogo in cui si trovava l’acquasantiera.

Ma perché si usa questo modo di dire in Romagna?

Quando si immergono le dita nell’acquasantiera per farsi il segno della Croce o per pregare, molto spesso lo si fa per chiedere aiuto, una “grazia”.

Ecco il significato del proverbio: il modo di dire indica come “spigolo dell’acqua santa” tutte quelle persone o quelle cose a cui si chiede aiuto sperando che arrivi dall’alto, come una benedizione. Senza avere nulla in cambio.

Quando qualcuno chiede un prestito a qualcun altro, l’altra persona – magari sapendo che la prima non ripagherà mai il debito – potrebbe rispondere: “Non sono mica lo spigolo dell’acqua santa”. Insomma – mi ha fatto capire la nostra simpatica parrocchiana – si usa quando qualcuno si aspetta troppo o si rivolge a una particolare persona perché lo fanno tutti.

Vedete quante sorprese nel Confessionale?

Speriamo che questo semplice segno possa essere valorizzato da tutti entrando in Chiesa.

E perché no (?) possa stimolarci sempre più ad essere positivamente “lo spigolo dell’acqua santa”.

Don Massimo