Un’esperienza ci introduce nell’ottobre missionario

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Iniziando l’ottobre missionario ho voluto coinvolgere due giovani della nostra Comunità che la scorsa estate hanno vissuto una particolare esperienza in Brasile grazie alla Congregazione delle Suore della Misericordia di Suor Alessandra. Vi anticipo che avremo modo di incontrarli e ascoltarli in Oratorio nel pomeriggio della Giornata Missionaria (domenica 23 ottobre). Per ora li ringrazio di cuore (per essere stati disponibili a rispondere a qualche mia domanda) e iniziamo così a conoscere qualcosa di loro e soprattutto dell’esperienza intensa che hanno vissuto e desiderano condividere e raccontare…

Ciao, vi presentate in due parole?

(A) Sono Andrea, ho venti anni e studio Scienze Politiche all’Università Statale di Milano. Sono stato animatore alla CDR e in campeggio e ora sono educatore dei ragazzi del 2007.

(R) Mi chiamo Rosana, ho 19 anni e frequento l’ultimo anno di liceo delle scienze umane. L’oratorio l’ho sempre visto come un luogo in cui potersi sentire un po’ come a casa, dirvertendosi, rilassandosi, condividendo tante cose e tanto tempo ma anche un luogo in cui poter avere un confronto con l’altro…Motivo per cui ho sempre scelto di farne parte. Da poco sono diventata educatrice dell’annata 2008, scelta di cui non mi pentirò mai per il cammino iniziato insieme. 

Perché avete scelto questa esperienza?

(R) Questa è una domanda difficile, a cui però ho sempre cercato di dare una risposta bene o male razionale. Di fatto se parti per questo tipo di esperienza é perché desideri essere di aiuto, renderti disponibile all’altro senza chissà quali pretese, ma mi sono resa conto coi giorni, con le settimane che é anche un aspetto estremamente personale, un qualcosa che senti dentro… (Il mio: superare i miei limiti)

(A) “Il bene genera bene”. Questa frase mi ha accompagnato, e mi accompagna tuttora, in ogni momento della mia vita. Ho deciso di vivere questa esperienza perché credo nella bellezza e nell’importanza di poter aiutare chi ha bisogno di sostegno e sono convinto che queste azioni, se fatte con sincerità e un bel sorriso, sono capaci di restituirti emozioni che difficilmente si possono provare in altri modi.

Ci dite una cosa -tra le tante- che vi ha colpito?

(A) La cosa che più di tutte mi ha stupito è stato vedere l’accoglienza che un’intera comunità ci ha dato. Per tutta la durata della missione non mi sono mai sentito “straniero”. Non smetterò mai di pensare a tutte quelle persone che con semplici gesti come un saluto, una battuta o un piccolo regalo, ci hanno fatto sentire parte di una famiglia riscoprendo in questo modo la bellezza dell’unione e della fratellanza.

(R) Mi ha colpito questo Paese, questa Comunità. Soprattutto per il fatto di essere una realtà semplice e non complessa e gonfiata come, a volte, la nostra Società. Ho fatto la scoperta di come, con niente,  puoi comunque fare, avere e sentire tutto. 

Cosa ha dato alla vostra vita questa particolare “vacanza” in Brasile?

(R) Un’esperienza intensa che mi ha donato maggior consapevolezza rispetto a ciò che pienamente rende contenti, felici e può realmente farti stare bene. Ho sperimentato una gioia “piena”.

(A) Da quando sono tornato dal Brasile ho pensato molto a come non “buttar via” tutte le esperienze che avevo vissuto. L’insegnamento più grande che ho ricevuto da questi giorni è stato quello di aver capito che nella quotidianità è fondamentale non essere indifferente a tutte quelle realtà e situazioni di difficoltà che altre persone stanno vivendo e che troppo spesso siamo portati ad ignorare o, ancora peggio, facciamo finta di non vedere. Ho sperimentato il “prendermi a cuore” dell’altro.

Siete giovani e avete vissuto un’esperienza così intensa. La consigliereste?

(A) Certamente, consiglio a tutti di vivere dei giorni a contatto con una realtà completamente diversa dalla propria, ma che sono sicuro è capace di insegnarti ad affrontare la vita in un modo diverso e più maturo sia come uomo che come cristiano.

(R) Naturalmente è stata una delle esperienze più intense e belle della mia vita. Quando uno sperimenta una gioia così grande non può che augurarsi che siano in tanti a poterla vivere.

Grazie Rosana! Grazie Andrea!
Non c’era modo migliore per iniziare l’ottobre missionario.
Spero che in tanti possano essere presenti in Oratorio quando racconterete di persona e ci mostrerete le immagini della vostra indimenticabile esperienza in Brasile.

Don Massino