Abbiamo preso spunto (per modo di dire) da una pietra per intraprendere un percorso che (dall’ottobre scorso al maggio appena concluso) ci ha offerto, attraverso celebrazioni e incontri, occasioni preziose per interrogarci e riflettere sull’Essere Chiesa Oggi.
Le Giornate Eucaristiche in preparazione alla Giornata Missionaria e la Lectio settimanale in Quaresima ci hanno mostrato la priorità di uno “stare” davanti a Gesù e di un “dimorare” nella Parola per poter “andare” e “abitare” la Vita, come sale e luce del mondo.
Nel momento tradizionale (per la nostra Chiesa ambrosiana) della visita alle Famiglie in occasione del Natale cogliamo una proposta pastorale che rende visibile ancora oggi il Mistero dell’Incarnazione: un Dio che visita l’uomo e che entra nella quotidianità.
L’incontro con il Card. Dieudonnè Nzapalainga ci ha allargato il cuore e la mente sulla Chiesa che non è solo il mio Oratorio, la mia Parrocchia, il mio Gruppo… ma una Chiesa Universale che può “allargare lo sguardo” al nostro essere Chiesa Oggi.
Così pure il percorso artistico ci ha provocati da una parte sull’attenzione ai vari linguaggi per annunciare il Vangelo e dall’altra sul lasciarsi interrogare dalla Società che ci circonda ed entrare in dialogo con essa.
La prima esperienza di Esercizi Spirituali in Comunità per introdurci nella Settimana Autentica è stata un dono per interrogarci sul volto di una Chiesa, unita, libera e lieta.
Nel Triduo Pasquale la solenne Veglia di Risurrezione (a fondamento della nostra fede) ha ricordato che ogni testimonianza di fede nasce dalla gioia di un incontro. Come anche i discepoli di Emmaus che ritornano a Gerusalemme dopo aver spezzato il pane con il Risorto e averLo ascoltato.
Infine la Solennità di Pentecoste, nei giorni della Festa dell’Ausiliatrice, e la presenza tra noi del nostro Arcivescovo Mario ci ha confermato nella comunione e ci ha mostrato la bellezza di vivere la Chiesa con Maria e i Giovani avendo il coraggio di “uscire” dal Cenacolo (così provocati da don Epicoco).
Termino con la riflessione del nostro Arcivescovo (martedì scorso) ad essere una Chiesa attraente perché amata: “L’anima si lascia rendere bella dall’amore di Gesù: la riconoscenza, la stima di sé, la responsabilità di irradiare la gioia, la gloria di Dio, l’amore che è stato riversato nei cuori”.
L’augurio e la preghiera che faccio è che ciascuno di noi “pietra viva” possa far tesoro di una intuizione (fra le tante) del cammino fatto e portarla avanti col desiderio di dare il proprio contributo, la sua presenza per costruire insieme l’oggi del nostro Essere Chiesa.
Don Massimo