Iniziato il mese di settembre, prendono pian piano il via le varie attività.
Permettetemi di ricordare una poesia della mia infanzia di Gianni Rodari che diceva:
Settembre settembrino,
matura l’uva e si fa il vino,
matura l’uva moscatella:
scolaro, prepara la cartella!
Eh sì! Non so se è un bell’annuncio per gli scolari cassinesi (piccoli e grandi) ma nella prossima settimana si inizia già a preparare la cartella!
Chi la cartella, chi il lavoro, chi riprende la propria attività sportiva… Anche per la vita della nostra Comunità, abbiamo l’attesa della lettera Pastorale che il nostro Arcivescovo Mario presenterà all’intera Diocesi durante il solenne Pontificale in Duomo, venerdì mattina 8 settembre (Festa della Natività della B.V. Maria).
Una significativa coincidenza con la nostra Comunità Pastorale che, tra i suoi luoghi di celebrazione e di preghiera, ha proprio la Chiesa di Camporicco che risale alle sue origini (1388) ad una Cappella dedicata proprio alla Natività di Maria. Se pensiamo che la prima pietra del nostro Duomo risale al 1386… Quanta storia e che bella comunione!
Anche il nostro cammino pastorale, il suo nuovo inizio prende il via con la Festa di Natività di Maria Vergine.
Iniziando un nuovo anno pastorale, riprendendo i nostri cammini, la vita dell’Oratorio, il nostro impegno a servizio della Comunità, mi sembra importante chiederci: Questo “settembre settembrino” è una gioia o una fatica, un’attesa o un peso, un desiderio o un fastidio?
Come Diaconia ci siamo ritagliati due giorni (28 e 29 agosto) al mare a Borgio Verezzi dalle Suore Sacramentine di Bergamo. Non tanto per fare il bagno (anche perché il Meteo non ce l’ha permesso) quanto piuttosto per fermarci insieme (in un luogo appartato) a pregare, a confrontarci, ad ascoltarci, a guardare al prossimo anno, ai nostri passi… E’ stato un momento prezioso per un inizio.
Forse l’esercizio che dovremmo fare un po’ tutti, in questa “ripresa” , è quello di fermarsi un attimo, di trovare uno spazio anche solo per pregare, per guardare con serenità dentro di sé e, nello stesso tempo, ai passi da fare e soprattutto “perché” farli ancora o rimettersi in pista.
Credo che il “settembre settembrino” possa davvero essere quel tempo capace di entusiasmo, di attesa, di interesse, di desiderio e di voglia nel mettersi in gioco e camminare insieme “puntando alto”.
Spetta a noi, o meglio, spetta a me, a ciascuno di noi perché sia tale.
Allora… buon inizio!
Don Massimo