Ai volontari

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Quando, terminata l’Estate, si guarda alle varie attività (a 360°) da riprendere e far ripartire, non mancano gli inviti, le riunioni e gli incontri con le volontarie e i volontari che sono il “motore” per la vita della Comunità (Parrocchia, Chiesa, Oratorio, Campeggio, Caritas…).

Pensate quanti e quanti passi possiamo fare, quante cose realizzare, quanti servizi offrire, quante proposte portare avanti… grazie al Volontariato.

E quanto, invece, potremmo perdere o fermare, quanto potremmo non più portare avanti, quanti servizi chiudere o non poter più garantire senza i Volontari.

Senz’altro avete sentito parlare di Raoul Follereau (1903 – 1977) o forse, più facile, degli “Amici di Raoul Follereau” (Associazione in aiuto dei malati di lebbra).

Ebbene, una tra le descrizioni più significative (per me) sui volontari, credo l’abbia data questo giornalista, filantropo e poeta francese: “La vostra felicità è nel bene che farete, nella gioia che diffonderete, nel sorriso che farete fiorire, nelle lacrime che avrete asciugato”.

All’inizio di un nuovo anno pastorale, mi sento di ringraziare sinceramente ogni volontaria e ogni volontario che nella nostra Comunità Pastorale svolge un prezioso servizio (dal più umile al più impegnativo; dal più nascosto al più in evidenza). Grazie!

Sapete? La nostra Comunità è vivace e libera grazie alla fedele presenza e al generoso servizio che donne e uomini regalano al nostro Oratorio, alla nostra Parrocchia, alla nostra Chiesa, gratuitamente.

Sì, a volte mi confidate qualche fatica, qualche incomprensione o stanchezza.

Altre volte mi testimoniate la vostra gioia, entusiasmo e soddisfazione.

Ma credo che tutto questo faccia parte dell’essere Comunità e del camminare insieme.

Permettetemi un semplice e concreto consiglio: abbiate a vigilare nel custodire in ciò che fate la gioia e il sorriso. Infatti una volontaria o un volontario triste non contagiano altri a seguirli. Una volontaria e un volontario felici interrogano e fanno nascere tante domande. E’ vero! Da soli le cose si fanno subito, ma insieme si fanno bene e (se si è diversi) meglio ancora perché ci si impara a conoscere e si cresce.

A chi, nella nostra Comunità, forse leggendo questo Editoriale non si ritrova nel “volontariato”, dico che c’è posto per tutti e c’è uno spazio anche per te qui in Chiesa, in Parrocchia o in Oratorio… per sperimentare davvero che “la vostra felicità è nel bene che farete, nella gioia che diffonderete, nel sorriso che farete fiorire, nelle lacrime che avrete asciugato”.

Dimenticavo una cosa importante: per il volontariato non c’è nessuna età. Ogni momento è quello giusto perché qualcosa da fare insieme agli altri, in Comunità, c’è sempre.

Grazie! E, mi raccomando, …. siate felici!

Don Massimo