Tra i tanti dipinti che raffigurano il Natale di Gesù ce n’è uno forse poco usato nelle cartoline di auguri ma carico di significato. L’ho scoperto grazie alla meditazione di un prete (appassionato d’Arte).
L’autore è Bruegel il Vecchio. Con la sua straordinaria capacità di ritrarre un numero infinito di personaggi in piccolissimi spazi, ci descrive il censimento di Cesare Augusto che vede coinvolti anche Maria e Giuseppe. Anche le loro figure sono piccole e per questo confuse con le altre. Il pittore le dipinge, come ci racconta il vangelo, alla ricerca di un alloggio dove trovare ristoro e far nascere il Bambino.
Guardando questo quadro nel suo insieme, impressiona come sia forte il messaggio che ci viene trasmesso: c’è una folla che, nella frenesia quotidiana pensa ad altro, che affronta i suoi impegni e le sue scadenze mentre accade l’avvenimento più importante della storia.
Comincia così il Natale di Gesù: in mezzo ad un mondo distratto, inconsapevole, superficiale, che forse non ne attende la venuta, in una storia dove le persone che contano sono fuori quadro e fuori scena.
Questa provocazione mi permette di condividere una semplice riflessione per i prossimi giorni di Natale.
E’ vero corriamo sempre e non mancano le cose da fare.
E’ bello vedere le luminarie e le pubblicità natalizie.
E’ lodevole trovare iniziative più varie di solidarietà e di aiuto.
E’ vero, è bello, è lodevole…. ma non “teniamo fuori” ciò che conta in questo S.Natale.
E’ Gesù, è Lui che da valore e senso al “caos” (permettetemi un termine filosofico) che è la propria vita.
Di fronte ad una immaginetta un po’ strana, non posso che promettervi la mia preghiera perché insieme viviamo il tempo della Novena come preziosa preparazione al Natale di Gesù.
Possano questi giorni aiutarci a non “perderci” nella folla e a mettere a fuoco l’Essenziale.
Così sia!
don Massimo