Dal messaggio dell'Arcivescovo per la Giornata per il Seminario (20 settembre 2009)

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Non trascurare il dono che è in te

 In questa Giornata per il Seminario, il nostro pensiero si rivolge a tutti coloro che si stanno preparando al sacerdozio per il bene della Chiesa. A loro vanno la nostra stima e il nostro affetto per la coraggiosa scelta che li vede uniti a Cristo quali suoi discepoli, fedeli ad una chiamata singolare. Li vogliamo ringraziare per questo e li affidiamo alla bontà del Padre.

A loro e a tutti i chiamati rinnoviamo l’invito che con tanta trepidazione e fiducia l’apostolo Paolo rivolge al discepolo Timoteo: «Non trascurare il dono che è in te»  cioè il dono del ministero sacerdotale. E ancora: «Sii buon ministro di Cristo Gesù, nutrito dalle parole della fede».  È l’invito valido per tutti i sacerdoti: si lascino guidare sempre dal Signore Gesù, si mettano quotidianamente in ascolto delle sue «parole di vita eterna», siano di esempio e di sostegno a tutti coloro che incontrano nel loro ministero. Rimanendo uniti a Cristo, che è il Salvatore di tutti gli uomini, siano annunciatori di quella speranza affidabile che li aiuta a non dimenticare mai quanto hanno ricevuto con l’imposizione delle mani.

L’Anno Sacerdotale che stiamo vivendo chiede a tutti i chiamati al sacerdozio di intensificare sempre più la loro vita spirituale nell’esercizio stesso del ministero, secondo la parola del Santo Padre Benedetto XVI: «L’importanza primaria del sacerdote è portare agli altri Cristo, dimenticandosi di se stesso, in quanto Dio è la sola ricchezza che, in definitiva, gli uomini desiderano trovare in un sacerdote». E ancora: «La missione del sacerdote è ecclesiale perché nessuno annuncia o porta se stesso, ma dentro ed attraverso la propria umanità ogni sacerdote deve essere ben consapevole di portare un Altro, Dio stesso, al mondo».

Preghiamo per tutti coloro che sono chiamati, perché rinnovino e confermino ogni giorno il loro “sì” al Signore: un “sì” gioioso che sboccia dal cuore di uomini generosi e tenaci, fedeli nel «tenere lo sguardo fìsso su Gesù» sempre, soprattutto nelle situazioni più impegnative e faticose, senza paura ma con l’animo colmo di speranza e di coraggio.

+ Dionigi card. Tettamanzi, Arcivescovo di Milano