“LE TORRI DA CASSINA DE’ PECCHI”

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La bella stagione invita a muoversi a piedi e in bicicletta, a fare delle passeggiate nei percorsi ciclabili conosciuti e meno conosciuti.
Vagando per il territorio di Cassina de’ Pecchi si può notare che fra i vari elementi del paesaggio vi sono anche delle “torri”.
Una è alla cascina Casale, e l’altra è a S. Agata.
Delle torri di Cassina, non se n’è mai parlato, ma esse esistono da tempo immemorabile.
Cercando e indagando un pò in ogni dove, sono state trovate nel libro della “Storia dei comuni della provincia di Milano”, edito nel 1931, nelle pagine riguardanti Cassina, alcune illustrazioni, una delle quali riguarda il “torrione” della cascina Casale, ma su di esso non si spende nemmeno una parola. Esso ha una bella imponenza, la base è quadrata di 6 x 6 metri, ed un’altezza di circa 10-12 metri.
Dell’uso di questa costruzione non si sa altro che sia un deposito o un magazzino, ma la sua funzione nei tempi lontani era senz’altro di vedetta e di guardia, poiché a meno dì 1 Km dì distanza ne esiste uno delle medesime dimensioni e caratteristiche architettoniche, a cascina Bianca, nel territorio di Vignate, quindi è da ritenersi che dette costruzioni appartenessero alla medesima proprietà, probabilmente alla bella villa “Greppi” di Trensanesio, la quale dista 1 Km circa da quest’ultimo torrione ed i cui signori avevano dei terreni nelle zone dei torrioni.
Un’altra torre , ma di più piccole dimensioni soprannominata “Torretta” è ubicata in S. Agata.
Essa misura 4×4 metri di base, ed è alta una decina di metri. Qualche anno fa era identificabile per la sia particolare funzione, totalmente diversa dalle precedenti torri, e cioè come “uccellaia”. Alla sommità dei quattro lati ha un oblò dal diametro di 50 cm per osservare. Tutt’intorno una miriade di fori della dimensione di 5 cm, atti per l’alloggio e la nidificazione di passeri e storni. Dall’interno della torretta era possibile ispezionare, tramite uno sportellino, ogni singolo nido nel periodo della cova e trarne, al momento opportuno della riproduzione, i novelli passerotti che sarebbero finiti poi arrostiti su tavole imbandite fra fette di polenta o risotti succulenti. Sulla sommità del tetto primeggiava una banderuola, la cosiddetta “giralda” per indicare la direzione del vento, con le iniziali dei Marchesi Terzi.
Oggigiorno la giralda continua a girare ma con altre iniziali, poiché la torretta è stata inglobata in un residence, ed e diventata una graziosa abitazione.
I tempi cambiano ed anche le destinazione degli edifici, e così anche i passeri vengono sfrattati, ma forse, per un certo verso, è meglio così? II torrione di Casale invece è diventato di proprietà del comune, e in esso si ospitano manifestazioni di cultura locale. (Franco Castelli)