“Un Curato e una Canonica” (1° puntata)

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Il curato è Carlo Maria Oggioni (1785-1812), la canonica è la casa parrocchiale di Camporicco.

Carlo Maria Oggioni nasce a S. Agata Martesana il 16 luglio 1763, figlio di Cristoforo e di Caterina Graisa, secondo dei tre fratelli fittabili della cascina Cusana.

Non aveva ancora sei anni quando il padre trasloca a Vignate, dove fino a dodici anni impara a leggere e scrivere, far conti ed anche ad accudire gli interessi della casa.

Fu provato da una lunga e grave malaria, superata la quale il curato Cagnola di Vignate decide di inviarlo sulla strada ecclesiastica, avendo già il ragazzo dimostrato segni di vocazione.

Fu mandato a Vimercate dal sacerdote don Giuseppe Ruggino ad imparare i primi rudimenti della lingua latina; poi passò alle scuole pubbliche di Sant’Alessandro di Milano, dopo aver cercato di entrare in Seminario senza riuscirvi per il numero eccessivo di studenti.

Nel 1780 veste l’abito ecclesiastico e nel 1784-85 inizia lo studio di teologia superiore e diritto canonico e civile nell’università di Brera, sebbene con poco frutto.

Il 27 novembre 1780 muore l’imperatrice Maria Teresa d’Austria e Giuseppe II assume il governo dello Stato, deciso di seguirne l’esempio, specialmente nelle relazioni con la Chiesa, dalla quale ama rendersi indipendente anche nelle cose di religione. Egli è un monarca profondamente religioso, ma cresciuto in un cattolicesimo di stampa gallicano e giansenista. Rivive in lui l’ideale del monarca assoluto, desideroso di occuparsi eccessivamente delle faccende ecclesiastiche, tanto che Federico II lo chiamava “re sacrestano”. La sua politica religiosa prende da lui il nome di “Giuseppismo”. Arriva a sopprimere i seminari diocesani ed istituisce seminari centrali a Vienna, a Pest, a Lovanio, a Friburgo e a Pavia.

Così avvenne che in quell’anno 1786 tutti, nessuno escluso, i giovani ecclesiastici della Lombardia Austriaca, cioè Milano, Como, Lodi, Cremona, Mantova e Pavia dovettero entrare nell’unico seminario di Pavia per lo studio della teologia dogmatica, morale, diritto canonico e civile, storia ecclesiastica, eloquenza sacra, interpretazione delle Sacre Scritture nella università.

Di fatto quell’anno scolastico per il seminarista Carlo Maria fu di gran giovamento; considerò poi un nobile spettacolo vedere quella celebre università divisa in quattro corpi, cioè teologico, filosofico, medico e civile, frequentata da un’innumerevole gioventù che concorreva da ogni parte del mondo e con cautela valutò positivo l’ordine di Giuseppe II, perchè così una sola dottrina, una sola morale, una sola conoscenza reciproca tra la gioventù ecclesiastica e secolare di tutta la Lombardia molto avrebbe contribuito all’uniformità e buon governo tanto della Chiesa quanto dello Stato. Ma ciò non avvenne, per motivi comprensibili e non condivisibili da parte della Chiesa; perciò dopo quattro anni il detto seminario fu soppresso e la gioventù restituita ai rispettivi seminari diocesani.

(Continua)

A cura di Mons. Bruno Magnani