“Un Curato e una Canonica” (5° puntata)

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Così la parrocchia a Cassina dè Pecchi durò fino al 16 marzo 1797; e sarebbe durata per sempre se non fossero intervenuti guai seri, sia da parte del consigliere Villata, che agiva secondo il proprio interesse, sia da parte di quelli della Cassina dè Pecchi che andavano facendo vani, gloriosi ed inefficaci progetti e se ne stavano inoperosi, come se il duca fosse obbligato a far eseguire la sospirata traslocazione.
Al contrario quelli di Camporicco seppero così bene circondare il loro padrone che non solamente lo persuasero a non intervenire, ma lo resero contrario e antipatico alla Cassina dè Pecchi, come dimostra questo fatterello.

Dopo aver fatto preparare il pulpito nella chiesa della parrocchia di Cassina dè Pecchi per le solite prediche di Quaresima, fu mandato un incaricato a Camporicco a prendere il crocefisso.

Le donne di Camporicco, quando videro costui portar via il crocifisso con aria di supponenza e padronanza, non hanno potuto trattenere i loro risentimenti e recatosi tutte sulla piazza, obbligarono questo insolente e temerario a rimetterlo al suo luogo se non voleva essere lapidato.

Dopo questo fatto, l’Oggioni sottolinea che già era impossibile il prevedere e prevenire certi disordini, tanto era lunga la lingua e l’imprudenza di alcuni della Cassina dè Pecchi e che fattasi pubblica e clamorosa questa cosa ed ingrandita spropositamente fuori parrocchia, già gli animi degli uni e degli altri si preparavano a delle sfide.

(Continua)

A cura di Mons. Bruno Magnani