Ci scrive Padre Ermanno battisti

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Miei carissimi Amici,

a nome dei bambini ricoverati in questo ospedale, dei loro genitori e soprattutto anche a mio nome personale, auguro di cuore a ciascuno di Voi una Pasqua più felice possibile. È vero, le difficoltà e le preoccupazioni che incontriamo sul nostro cammino sono molte, ma è giusto che nella nostra vita ci sia posto anche per la luce: il giorno di Pasqua ce lo ricorda: Dio cammina accanto a noi e, quando è giunto il momento, ogni notte scompare.

Chiedo al Signore, per tutti Voi, una buona salute e molti momenti di vera gioia: che Egli ci accompagni tutti sulla nostra strada di ogni giorno!

La mia salute non va molto bene: l’età si fa sentire, con i suoi forti dolori. Stavo per aggiungere “purtroppo”, ma non lo faccio, perché tutti i momenti di sofferenza sono momenti di grazia in cui i nostri occhi si aprono e capiamo che altri stanno peggio di noi e spesso non hanno nessuno che li aiuti. L’ospedale di Bôr lo abbiamo costruito proprio per questo: una goccia piccola in un mare di necessità, ma che comunque c’è e funziona bene, aiutando a guarire e salvando bambini ogni giorno. Dio continua a benedire quest’opera.

Con la Vostra collaborazione sto anche portando avanti negli studi alcuni bravi giovani perché, un domani, siano di aiuto in modo particolare ai bambini ammalati del nostro ospedale, ma anche a tante altre persone bisognose. Vi ringrazio ancora con tutto il cuore per quello che avete fatto finora e continuate a fare. I Vostri nomi sono scritti nel libro della Vita.

Saluto ciascuno di Voi molto cordialmente e con profonda riconoscenza e, come già sapete, Vi assicuro la mia preghiera quotidiana. (Roma, Pasqua 2013)

Vostro p. Ermanno Battisti