Domenica 12 febbraio – Celebriamo la “prima” Confessione

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La nostra Comunità, domenica prossima, ha la gioia di accompagnare 97 bambini di 4^ elementare nel celebrare, con emozione e gioia, la “loro” Prima Confessione.

Mi piace cogliere questa significativa occasione per “far tesoro” e condividere insieme, in questi giorni, nella preghiera e nella riflessione alcune “parole di misericordia” che Papa Francesco ci ha donato e continua ad offrirci sul dono del Sacramento della Riconciliazione.


“La misericordia di Dio sarà sempre più grande di ogni peccato”: frase tratta da “Misericordiae Vultus”, la Bolla di indizione del Giubileo. Nel documento il Papa invita a porre “di nuovo al centro con convinzione il Sacramento della Riconciliazione, perché permette di toccare con mano la grandezza della misericordia”.

“Nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona” scrive Papa Francesco nel testo della Bolla per il Giubileo. Anche il perdono, però, ricordava, ha una condizione:

“Non esiste alcun peccato che Dio non possa perdonare! Nessuno! Solo ciò che è sottratto alla divina misericordia non può essere perdonato, come chi si sottrae al sole non può essere illuminato né riscaldato” (Discorso ai partecipanti a Corso della Penitenzieria, 12 marzo 2015).

Uno dei segni importanti dell’Anno Santo è stata la Confessione:

“Dio ci comprende anche nei nostri limiti, ci comprende anche nelle nostre contraddizioni. Non solo, Egli con il suo amore ci dice che proprio quando riconosciamo i nostri peccati ci è ancora più vicino e ci sprona a guardare avanti. Dice di più: che quando riconosciamo i nostri peccati e chiediamo perdono, c’è festa nel Cielo. Gesù fa festa: questa è la Sua misericordia” (Udienza generale, 16 dicembre 2015).

Il perdono dei peccati – dice Papa Francesco – non è “frutto dei nostri sforzi”, ma “dono dello Spirito Santo” che ci guarisce. E “non è qualcosa che possiamo darci noi. Io non posso dire: mi perdono i peccati. Il perdono si chiede, si chiede a un altro e nella Confessione chiediamo il perdono a Gesù”: “Uno può dire: io mi confesso soltanto con Dio. Sì, tu puoi dire a Dio ‘perdonami’, e dire i tuoi peccati, ma i nostri peccati sono anche contro i fratelli, contro la Chiesa. Per questo è necessario chiedere perdono alla Chiesa, ai fratelli, nella persona del sacerdote” (Udienza generale, 19 febbraio 2014).

Riguardo al confessore c’è una bella riflessione di papa Francesco che dice: “né un confessore di manica larga, né un confessore rigido è misericordioso”:

“Il primo, perché dice: “Vai avanti, questo non è peccato, vai, vai!”. L’altro, perché dice: “No, la legge dice…”. Ma nessuno dei due tratta il penitente come fratello, lo prende per mano e lo accompagna nel suo percorso di conversione! (…) Misericordia significa prendersi carico del fratello o della sorella e aiutarli a camminare” (Discorso ai partecipanti a un Corso della Penitenzieria, 12 marzo 2015).

I nostri amici che iniziano un cammino all’insegna della Misericordia, siano per noi “stimolo” a desiderare e vivere la Gioia di questo incontro.

 

Don Massimo