Carissimi,
dopo alcuni giorni di comunicazioni, siamo ritornati al punto di partenza: la mia incapacità di usare i nuovi metodi digitali di comunicazione. Mi avevano dato una suora italiana, ma è gia stata spostata in altri posti. L’ultimo numero di Voce amica con le interviste ai nuovi romanzieri di Cernusco ha risvegliato in me una segreta passione di scrivere tutte le avventure in Bangladesh.
In questo periodo post natalizio mi sento particolarmente euforico.
Avrei voluto tanto celebrare un poco del giubileo di mio fratello don Sandro, ma proprio questo desiderio è irrealizzabile ed è giusto e bello condividere la pandemia con la mia gente anche se mi sono accorto che il giubileo lo sto già celebrando perchè il giubileo non si celebra da solo, ma con tutti, con quelli più cari e la gioia è incontenibile e non dovrò aspettare i 50 anni per celebrarlo.
Infatti, in questo mese di gennaio, cinque bellissime ragazze hanno emesso voti di consacrazione. Solo cinque le nuove sister, ma ogni volta che il cerimoniere annunciava il nome della suora con il nome della missione di provenienza (di Chandpukur) c’era come un brusio di accompagnamento, infatti le collegavano tutti a p. Emilio. Mi sono orgogliosamente sentito festeggiato con le nuove suorine e le loro famiglie e con tutta la comunità. Ma questo era solo l’inizio di questo gioioso giubileo perché due settimane dopo abbiamo avuto l’ordinazione di due nuovi preti: uno di Chandpukur e l’altro di Bhutahara e tutti e due hanno vissuto l’ordinazione e la prima messa in mezzo ai campi, all’ombra di due grandi tende, abbracciati da una folla di amici, commossi.
Tutti insieme sotto quella grande tenda, scambio di abbracci, nuovi figli, nuove famiglie. Per me questi due momenti sono stati un grande Giubileo. Davvero il Signore è sempre con noi!
Carissimi, non sono uno scrittore di libri, magari più in là, chissà, riuscirò a scrivere qualche parola. In questo giubileo così grande, sono riuscito a ricordare anche tutti voi.
P. Emilio