Tempo di consigliare nella Chiesa

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Si stanno avvicinando le Elezioni per il rinnovo del Consiglio Pastorale e degli Affari Economici che coinvolgerà le Parrocchie e Comunità Pastorali della nostra Diocesi, fissate per il prossimo 26 maggio, durante le S. Messe.

La posta in gioco è alta perché si tratta di eleggere i membri del Consiglio Pastorale che è “l’organismo che ha la responsabilità di orientare la vita della comunità affinché sia corrispondente all’intenzione missionaria e pratichi lo stile evangelico della comunione, avendo cura di definire le iniziative che mantengono la vivacità e l’identità delle singole parrocchie, di favorire la condivisione dei doni, delle risorse e delle proposte che definiscono la comunità pastorale e al tempo stesso ne mettono in evidenza i vantaggi per il bene delle singole parrocchie, delle diverse forme di aggregazione e dell’insieme della comunità pastorale” (Direttorio per le Comunità Pastorali lett. D).

Nonostante l’aria che tira sia quella di una certa disaffezione per le forme di rappresentanza, vedi calo dell’affluenza alle urne, vedi fatica ad esporsi e a trovare candidati nelle diverse aggregazioni sociali, partitiche e scolastiche, vogliamo sperare e invogliare ad accendere uno spirito nuovo che sappia dare forma e sostanza ad un maggiore senso di responsabilità e di coinvolgimento.

La Parrocchia, la Comunità Pastorale, non sono entità astratte, sono costituite da ogni battezzato, da ciascuno di noi e a ciascuno di noi può essere richiesto quell’apporto nei termini del consigliare per il bene di tutti.

Relegare la questione ad altri, il liquidare la cosa dicendo: “Ci penseranno altri al mio posto”, non darebbe il segno del cristiano maturo e responsabile. Proviamo a chiederci “Forse è il momento che il Signore mi sta chiamando a dare il mio contributo nei termini del consigliare, del discernere il contesto sociale e pastorale e offrire il mio contributo di idee e suggerimenti”.

Verifichiamoci sui requisiti: 

  • Aver completato l’Iniziazione cristiana;
  • Avere almeno 18 anni;
  • Abitare in parrocchia o almeno operare stabilmente in essa;
  • Impegno di vita cristiana;
  • Volontà di mantenere l’impegno per i 4 anni del mandato;
  • Capacità di dialogo e conoscenza dei concreti bisogni della comunità cristiana;
  • Senso ecclesiale;

Attenzione all’intera Comunità Pastorale evitando lo spirito di parte o di categoria.

Giovani, adulti e più avanti negli anni, a tutti è rivolto questo appello. Invito ogni nostro gruppo (catechiste, gruppo liturgico, missionario, Caritas, gruppo giovani, corali…) ad esprimere delle candidature.

Ma anche al di fuori dei gruppi già esistenti, anche i cristiani che vengono a Messa solo la domenica, anche per loro è aperto l’invito, sempre soddisfacendo i criteri sopra ricordati. 

Non rinchiudiamoci nelle frasi fatte: “Ci sono altri più bravi e competenti di me”, oppure “Non me la sento”; prima verifichiamoci seriamente.

Abbiamo o no con il sacramento della Cresima ricevuto lo Spirito Santo e tra i suoi doni ricevuto quello del Consiglio? E allora perché non lasciarlo liberare nella partecipazione a quell’organismo che anima la nostra Chiesa locale?

Sia questo un tempo anche di preghiera vicendevole perché cresca la disponibilità a offrirsi e pensare la Chiesa del presente e del futuro. 

Don Massimo