All’inizio ci fu uno sguardo

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Carissimo popolo di Dio,

che vive a Cassina de’ Pecchi, in principio, penso che dopo averci creato, Dio ci guardò con stupore divino. Dio non ci ha creati per nasconderci da qualche parte nell’universo, ma perché ha una visione di amore su ciascuno di noi e sull’umanità intera. Del resto, anche noi ci riconosciamo spesso con lo sguardo, quante volte diciamo: il nome non mi dice nulla, ma se lo vedessi, ricorderei di averlo incontrato. Lo sguardo è fonte e origine di innamoramento perché, quando i nostri sentimenti sono opposti all’amore, diciamo: non voglio più vederti. Lo sguardo e il volto di una persona sono la porta della sua anima. Quante cose potremmo comprendere se avessimo la pazienza di contemplare il volto dell’altro!

Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’” al n° 96ss. ci parla dello sguardo di Gesù in una triplice dimensione: innanzitutto come rivelatore del fatto che Dio è Padre, poi come vicinanza concreta alla condizione dell’uomo, in particolare del più ferito ed infine come annuncio di una visione futura di comunione così che “Dio sia tutto in tutti”.

1. Il Dio di Gesù Cristo ci rivela il volto della misericordia del Padre. Quanti cristiani lo credono e lo applicano nella loro esperienza religiosa e lo traducono nella loro visione morale? La paternità e la misericordia di Dio non sono slogan buonisti o progressisti, contro una visione conservatrice della fede, ma sono parte fondante dell’esperienza cristiana. Non possiamo credere ad intermittenza alla misericordia di Dio, in base alle convenienze del momento. Dio si è rivelato così, in Gesù. 

2. Dio ti guarda adesso! Può avere un duplice significato questa frase. Da una parte può far credere in un dio guardone, solo pronto a giudicarci e a punirci con la sua video sorveglianza divina, un modo questo per parlare di Dio che fa comodo a chi pensa che la fede si può imporre, ma nei vangeli non sembra che Gesù imponga di credere, anzi ciò che ci stupisce è la sua libertà e il suo sguardo che accompagna alla fede. Dall’altra parte lo sguardo che accompagna ci rivela l’innamoramento del Padre verso i suoi figli.

3. Credo che lo sguardo di Dio ha la potenza di ricreare, di farci rinascere dall’alto e di riscaldare il cuore per riprendere a vivere. Lo sguardo di Dio che ci è stato rivelato sul volto di Gesù ci insegna ad “osservare”, che non è un semplice vedere, ma la capacità interiore di unire lo sguardo con la profondità dell’occhio che fissa con amore il volto dell’altro. Siamo invitati a cambiare il nostro sguardo su Gesù, così che insieme possa cambiare la nostra vita.

don Luigi