Dal mio diario datato domenica 22 gennaio 2006.
“Sono contento che la tradizione iniziata il 24 gennaio 1982 di festeggiare gli anniversari di matrimonio in occasione della festa liturgica della Santa Famiglia continui con costanza e rinnovato impegno.
All’inizio si festeggiavano solo i venticinquesini e i cinquantesimi anniversari con la partecipazione di 10-15 coppie. L’iniziativa era stata accolta con gioia e impegno.
La S. Messa delle ore 11 era l’appuntamento desiderato e ben preparato: il coro polifonico garantiva una certa solennità, il ruolo degli sposi era messo in rilievo mediante specifici incarichi eseguiti con trepidazione ma anche con gioia, la commozione e qualche lacrima furtiva di consolazione arricchivano alcuni momenti particolari della cerimonia. Al termine della Messa il rinfresco per tutti concludeva la parte esterna della festa.
Ritenendo buona l’iniziativa, il Consiglio Pastorale parrocchiale ha creduto opportuno estendere la partecipazione anche ad altri anniversari: 30° – 40°.-.60°.
Nel frattempo si approfondiva il tema della famiglia con le sue esigenze che galoppavano, sempre più veloci, in una società di ripidi cambiamenti. In discussione poi c’erano le famiglie giovani con problematiche nuove, vedute diverse, opinioni da verificare, atteggiamenti non più scontati.
Nella nostra Parrocchia di S. Maria Ausiliatrice l’Oratorio, per mezzo dei suoi preti assistenti, assumeva una nuova fisionomia, con una partecipazione più convinta e costante.
La frequenza dei ragazzi, adolescenti e giovani aumentava sempre più. Alla S. Messa delle ore 10 la chiesa era occupata da loro e dai loro genitori.
l CPP affronta la situazione, discute le modalità e decide di festeggiare anche i primi anniversari di matrimonio: 1°-5°-10°-15°-20°. Ma la capienza della chiesa non lo permetteva.
La decisione fu immediata e la più logica: le coppie dei primi anniversari di matrimonio parteciperanno alla Messa delle ore 10, le altre a quella delle 11.
Dal rinfresco si è passato al pranzo per i festeggiati e famigliari, poi si è esteso a tutti, diventando un pranzo comunitario. Da quattro anni sono in pensione.
Don Graziano porta avanti questa iniziativa con lodevole impegno. Io volentieri e serenamente mi metto in confessionale per ascoltare la gente che desidera riconciliarsi con Dio.
A cura di Mons. Bruno Magnani