Un prete capomastro

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Padre Marcolini nasce a Brescia il 9 marzo 1897 (la stessa data di nascita di Papa Montini).

Nel 1920 si laurea in ingegneria al Politecnico di Milano ma, nel 1924, a ventisette anni si dimette dall’azienda presso la quale lavorava perchè, come ebbe a dire lui stesso, “un Padrone (Dio) molto più importante mi ha chiamato ad altro incarico”.

Entra nei Padri Filippini (di S. Filippo) dell’Oratorio della Pace, un cenacolo tra i più avanzati della cultura cattolica in epoca fascista, e viene ordinato sacerdote il 2 gennaio 1927.

Pur studiando, il prete non dimentica le sue origini: raduna i giovani apprendisti e, dopo la guerra e il lager di Dachau, organizza scuole per muratori e geometri.

Poi, Padre Marcolini si immerge anima e corpo nell’attività di costruzione di case “a misura d’uomo”, specialmente per gli operai.

Il suo motto è: “Una casa in proprietà, possibilmente con un fazzoletto di terra, per tutti i lavoratori” .

La costituzione della prima Cooperativa per i “Villaggi Marcolini” avvenne nel novembre 1953.

Dopo 25 anni di intensa attività come prete ingegnere, Padre Marcolini muore a Brescia il 23 novembre 1978, un anno dopo aver inaugurato il nostro “Villaggio Famiglia”.

Un libro di Gian Paolo Tomasoni, dal titolo “Il magüt”, presentato dal professor Bruno Boni, sindaco di Brescia dal 1948 al 1975, ha fornito un ritratto nitido di un uomo autentico, ed insieme la storia di un’opera di enorme importanza sociale.

Così lo descrive il prof. Boni: “Con la cazzuola, la malta, la squadra, il compasso e la tonaca sempre macchiata di cemento e polvere, le scarpe infangate e l’incapacità di sostare, anche per un attimo, a tirare il fiato… Magüt, muratore, lavoratore con i calli alle mani, perchè così era e doveva essere, perchè così e solo così diceva di poter entrare veramente nei problemi, per poterli capire, affrontare e risolvere”

Preghiera dettata da Padre Marcolini per i lavoratori dei cantieri “La Famiglia” nella Pasqua 1972

A cura di Monsignor Bruno Magnani