El Pret de Ratanà

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immagine2Mi è capitato più volte, negli anni passati, di sentire i miei parrocchiani parlare del “Pret de Ratanà”.

Si trattava però di frammenti di notizie e fatti “per sentito dire”. Così non riuscivo a raccogliere materiale sufficiente per avere un’idea un po’ più precisa di questo famoso personaggio.

Un giorno, rovistando tra i libri della mia biblioteca, trovai un libricino di trentadue pagine, edito da “Edizioni Sonorfilm – Milano”, datato gennaio 1942-XX, dal titolo “Vita e miracoli del Pret de Ratanà“.

Circa tredici anni fa, un distinto signore si rivolse a me, come parroco di Cassina de’ Pecchi, per sapere se avessi notizie su questo prete, tanto conosciuto nella zona.

Accennai al libretto che possedevo, riferii quello che avevo sentito dai miei parrocchiani, ma nulla di più. Il distinto signore mi ringraziò e mi regalò il terzo libro della dottoressa Elena Semenza Battaini dal titolo “Immagini di eternità”, che poi lessi con interesse e curiosità.

Ma chi era il “Pret de Ratanà”?immagine11

LA VITA – Giuseppe Gervasini è nato a Robarello di S. Ambrogio Olona – Varese, sulla strada per il Sacro Monte, l’1 marzo 1867, primogenito di Antonio, tagliapietre del luogo, e di Luigia Molinari, originaria di Bardello, sul lago di Varese. Manifestò giovanissimo l’intenzione di intraprendere la via del sacerdozio; per assecondarlo la madre l’affidò, tredicenne, ai salesiani di don Bosco.

Compiuti gli studi di ginnasio e di liceo, frequentò il Seminario teologico di Corso Venezia.

durante questi anni, dovette prestare servizio militare, obbligatorio anche per gli aspiranti sacerdoti. Venne mandato a Caserta, dove iniziò ad occuparsi di malati e malattie e proprio questa esperienza gli fece capire che forse quella era la strada scelta da Dio per lui.

Cercò, da allora, di approfondire le proprie conoscenze leggendo vecchi trattati di medicina empirica e naturale a base di erbe e infusi, diventando esperto in questa materia.

Ordinato sacerdote il 7 agosto 1892, negli anni successivi è coadiutore a Pogliano Milanese, a Cabiate, a Dergano.

Nel 1897 il Cardinale Andrea Ferrari lo nomina cappellano di Retenate, una frazione di Limito, proprietà dei Conti Greppi. Da questo piccolo centro sparso nelle campagne milanesi si diffuse la sua fama di erborista e gli venne appiccicato il nome di “Pret de Ratanà”, che gli rimase per tutta la vita (Nel dialetto lombardo “Ratanà” è l’abbreviativo di Retenate).

Don Gervasini divenne un punto di riferimento fondamentale per tutti coloro che avevano bisogno di cure, dell’anima e del corpo, per tutti riusciva a trovare il rimedio giusto: veniva chiamato dalla gente del popolo, dai contadini, a volte anche per curare gli animali, creature di Dio. Questo suo stare apertamente dalla parte degli umili e degli oppressi, provocò il malcontento del Conte Greppi, che lo sollevò dall’incarico.

Così nel 1901, lasciò i locali della cappellania di Retenate per essere trasferito a Milano.

Si dice che don Gervasini, per ragioni non del tutto chiare, dopo Retenate e prima del ritorno a Milano, venne a vivere per qualche tempo a Cassina de’ Pecchi, “là sui lubbium de la curt del Maggiun“, in via Roma. (continua…)

 (A cura di  Monsignor Bruno Magnani)